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Relazione parlamentare sull’alcool: aumenta il Binge drinking tra i giovani

Dalla “Settima Relazione al Parlamento sugli interventi realizzati da Ministero e Regioni in materia di alcol” emerge che il consumo a rischio riguarda ben 8 milioni e mezzo di italiani. Preoccupa la situazione dei giovani.
A cura di Alfonso Biondi
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Dalla "Settima Relazione al Parlamento sugli interventi realizzati da Ministero e Regioni in materia di alcol", che il Ministro della Salute ha trasmesso ai Presidenti di Camera e Senato, emerge in maniera chiara il rapporto che gli italiani hanno con l'alcol. Il dato che salta maggiormente agli occhi è il proliferare del fenomeno del Binge drinking ovvero del bere per ubriacarsi. Il binge drinking nel 2009 ha riguardato 12,4% degli uomini e il 3,1% delle donne, ma il fenomeno appare diffusissimo nelle fasce più giovani della popolazione: il 21,6% dei uomini tra i 18 e i 24 anni e il 17,4 % delle donne tra i 25 e i 44 anni bevono per ubriacarsi. Il fenomeno riguarda anche il 7,9% delle donne tra i 18 e i 24 anni.

Ma veniamo al consumo a rischio. Il consumo a rischio riguarda quasi 8 milioni e mezzo di persone sopra gli 11 anni (pari al 15,8% della popolazione). Il dato preoccupante è che di queste persone ben 475.000 sono ragazzi e ragazze sotto i 16 anni: per loro, e per i tutti i giovani fino ai 25 anni, il consumo a rischio si identifica prevalentemente nel consumo fuori pasto.

Tra gli alcoldipendenti è in crescita, anche se leggera, la percentuale di giovani che hanno meno di 30 anni: essi rappresentano il 10,2% del totale. Insomma chi pare essere più esposto ai rischi smodati dell'alcol sono le nuove generazioni, in special modo i giovanissimi.

Dalla relazione, però, esce anche qualche dato positivo. Il tasso nazionale di mortalità per cirrosi epatica e quello di ricovero ospedaliero per patologie totalmente alcolcorrelate è in costante calo; da qualche anno è in lieve calo anche la percentuale dei nuovi utenti minori di 20 anni in trattamento nei servizi alcologici; resta ferma infine la minore diffusione tra i nostri giovani di consumi a rischio quali i consumi frequenti, il binge drinking e le ubriacature rispetto ai coetanei europei.

Il Ministro Ferruccio Fazio ha commentato così la relazione:

La situazione dei giovani appare preoccupante perché già a 18-19 anni la quota di consumatori è vicina a quella media della popolazione e il consumo di alcol appare molto diffuso tra i giovanissimi al disotto del'età legale per la somministrazione.

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