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Primarie Pd 8 dicembre, ultime scintille tra i tre candidati

I tre candidati lanciano gli ultimi appelli agli elettori per convincerli a votare alle primarie Pd dell’8 dicembre.
A cura di A. P.
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In attesa  del voto alle primarie Pd dell’8 dicembre che decreterà il nuovo segretario del partito, i tre candidati Matteo Renzi, Gianni Cuperlo e Pippo Civati lanciano i loro ultimi appelli agli lettori e le ultime frecciatine agli avversari. Cuperlo si è detto fiducioso per la giornata di domani, “io penso che voteranno più di due milioni di persone e che ci saranno delle grandi sorprese”ha assicurato precisando che se non dovesse vincere si metterà “al servizio dell’unità del Pd, difendendolo”. Cuperlo comunque non risparmia l’ultima frecciatina al suo primo avversario, Matteo Renzi, “Pensa troppo alle performance tv, ma dietro gli slogan ben detti spesso ci sono ricette antiche e sbagliate”. Civati, il meno accreditato alla vittoria finale alle primarie Pd dell'8 dicembre, prova a convincere gli elettori offrendo caffè. “Migliaia di nostri volontari offriranno un caffè nei centri, nei bar e nei circoli d’Italia. Un gesto simbolico per dare la sveglia e invitare i cittadini a votare l’8 dicembre, con l'obiettivo di rendere le primarie del Pd un grande momento di partecipazione democratica” ha scritto su Facebook Civati, che poi non ha risparmiato una frecciatina per i suoi avversari. “Con Renzi si rinnova, ma fino ad un certo punto; con Cuperlo si sceglie una sinistra un po’ burocratica; con me si rinnova, ma nel segno di una sinistra moderna” ha dichiarato il candidato monzese

 Il Sindaco di Firenze continua invece il suo count down su Facebook, ringraziando tutti coloro che stanno collaborando per le primarie Pd dell'8 dicembre per permettere la sua vittoria. “Meno 1 al nuovo PD che sogniamo insieme da sempre. Grazie per l'entusiasmo di questi giorni! Oggi chiedo a tutti un ultimo sforzo: parlate con tutti, uno per uno, casa per casa. Dai, che questa è #lavoltabuona!” ha scritto sui social network Matteo Renzi. Il favorito della vigilia però preferisce mantenere il profilo basso con i rivali di partito e ricorda che i suoi avversari “non si chiamano Pippo e Gianni. Si chiamano Beppe e Silvio”, aggiungendo “In questi mesi di primarie io non ho fatto una battaglia contro gli altri candidati. Ho detto quello che proponevo per il PD e per l'Italia, partendo dal presupposto che oggi solo il PD può cambiare l'Italia”.  A questo punto non basta che aspettare l’8 dicembre per scoprire non solo chi sarà il nuovo segretario del Pd, ma anche per capire quanti dei possibili due milioni di elettori hanno accolto l’appello dei candidati e hanno deciso di andare a votare.

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