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Primarie Napoli: Bersani commissaria il Partito Democratico partenopeo

Il commissario Andrea Orlando dovrà guidare il Partito Democraatico alla ricerca di un candidato che metta d’accordo il centrosinistra campano, missione difficilissima visto anche il nulla di fatto del tavolo svoltosi giovedì tra i partiti della coalizione.
A cura di Alessio Viscardi
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pd bersani

Commissariata la Federazione del Partito Democratico di Napoli dopo le accuse di brogli durante le primarie di domenica scorsa, che hanno visto vincitore il delfino bassoliniano Andrea Cozzolino. A darne notizia è il segretario del partito, Pier Luigi Bersani: “Ho deciso il commissariamento della Federazione del partito di Napoli e, nel rispetto delle procedure previste, ho chiesto all'onorevole Andrea Orlando, responsabile Giustizia e legalità del PD, di svolgere questa funzione fino alle elezioni amministrative”. Il partito deve farsi carico di un elemento di novità, continua il segretario, per questo viene chiesto ai candidati un atto di generosità. Il nuovo commissario dovrà favorire la nomina di un candidato comune che metta d'accordo tutto il centrosinistra napoletano. Pier Luigi Bersani esprime la necessità di una riscossa che non permetta di “consegnare alla destra di Berlusconi e Cosentino il capoluogo del Mezzogiorno”, la terza città d'Italia per grandezza. Viene chiesto ai quattro candidati delle primarie di fare un passo indietro e rimettersi alle decisioni del partito. Si tratta del vincitore, Andrea Cozzolino, e degli sconfitti Umberto Ranieri, Nicola Oddati e Libero Mancuso. Bersani chiede loro un “atto di generosità” per favorire la ricerca di un nome che metta d'accordo tutti e riesca a vincere la battaglia delle prossime elezioni amministrative.

"Prendendo atto delle disponibilità già pubblicamente espresse, mi auguro che tutti vogliano partecipare all'apertura di un percorso nuovo. Napoli è città fondamentale per la riscossa del Mezzogiorno e del Paese. Io stesso e tutto il gruppo dirigente nazionale del Partito Democratico, eserciteremo il nostro impegno perché alla grande partecipazione del 23 gennaio corrisponda la capacità di aprire tutti assieme, società civile e politica, una pagina nuova".

Così Bersani, mentre Andrea Cozzolino ribadisce di sentirsi “la prima vittima” dei brogli che ci sono stati e denuncia la violazione della volontà di 44 mila cittadini che hanno espresso “liberamente” la propria preferenza alle primarie di Napoli:

“mi sarei aspettato che il segretario provinciale del mio partito intervenisse a tutela della mia persona e della proposta politica in cui si sono riconosciuti migliaia di napoletani onesti, di tutti i quartieri della città (…) Purtroppo non è stato così. Anzi mentre era in corso il lavoro degli organismi di garanzia, il segretario ha rilasciato dichiarazioni irresponsabili, strumentalizzando singoli episodi che andavano chiariti, circoscritti e repressi (…) Tremante è arrivato ad infangare la mobilitazione della città pur di evitare la sconfitta del suo candidato. Il minimo che possa accadere a tutela della dignità del centrosinistra e della città è che il segretario faccia un gesto di responsabilità riconoscendo la sua inadeguatezza. Va ora seguita la strada indicata in queste ore con saggezza da persone lucide e moderate come il senatore Marco Follini o il vice sindaco di Napoli Tino Santangelo, e da tanti altri sostenitori degli altri candidati, dando seguito al lavoro di verifica e alla proclamazione di una vittoria pienamente legittima e fortemente voluta dalla Napoli che non si arrende all'illegalità e neanche agli apparati”.

Nella giornata di giovedì si è tenuto il tavolo di coalizione a Napoli, per risolvere la questione primarie. Nulla di fatto, tutto rimandato a martedì prossimo. Sel non si è presentato al tavolo di trattativa, mentre i Verdi hanno proposto un ballottaggio tra i due “finalisti” Ranieri e Cozzolino. La proposta del Pd di trovare un candidato comune esterno è stata appoggiata soltanto dalla Federazione della Sinistra, mentre i Socialisti hanno chiesto di aspettare il giudizio dei garanti. Alcuni dei nomi fatti nei giorni scorsi sono quelli di Raffaele Cantone, Roberto Saviano e Luigi De Magistris.

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