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Vaccini, Regioni al governo: “Problema non è organizzazione, ma le dosi che non sono sufficienti”

Il problema non è l’organizzazione o una task force che rafforzi il coordinamento tra governo e Regioni. Il problema è che non si sanno quante dosi arriveranno in effetti da qui a giugno, o se ci saranno ancora tagli e ritardi alle forniture. A dirlo sono gli stessi governatori, commentando il nuovo Piano vaccini. “Per arrivare a somministrare 500.000 vaccini al giorno in tutta Italia, bisogna avere 500.000 dosi al giorno, cosa da cui siamo lontani ed è il primo lavoro di cui dovrebbe occuparsi il governo”, sottolinea dalla Liguria Giovanni Toti.
A cura di Annalisa Girardi
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Per accelerare la campagna vaccinale serve rafforzare il coordinamento con le Regioni. Questo il tema al centro dell'incontro tra il presidente del Consiglio, Mario Draghi, e la ministra per gli Affari regionali, Mariastella Gelmini: si è parlato delle soluzioni possibili per rilanciare il Piano vaccini, ora che sono state riformulate le priorità sotto la guida del nuovo commissario straordinario, il generale Francesco Figliuolo. Ma da parte loro, quello che chiedono le Regioni, è che al di là di una nuova gestione, siano chiarite le dosi disponibili, di qui alla fine del secondo trimestre. I governatori ribadiscono che ci sia bisogno di chiarezza rispetto alle dosi disponibili e di un programma serio che non rischi di essere costantemente rivisto in nome dei tagli e dei ritardi alle forniture ad opera delle farmaceutiche.

"In Emilia Romagna il problema non è l'organizzazione, ma le dosi che non erano in numero sufficiente per vaccinare tutti quelli che saremmo in grado di poter fare", ha sottolineato Stefano Bonaccini, presidente della Conferenza delle Regioni. "Questa settimana dovremmo avere 131.370 vaccini in arrivo in Veneto, ma ad esempio ad oggi quelli di Moderna non sono confermati", gli ha fatto eco il governatore Luca Zaia, parlando ad esempio di diverse migliaia di dosi di AstraZeneca disponibili, ma non utilizzabili in quanto provenienti dai due lotti bloccati. E ancora: "Su Pfizer se non arriva la consegna siamo quasi a zero con il magazzino, abbiamo solo 16.224 dosi. Speriamo che da metà aprile arrivi il vaccino Johnson & Johnson che prevede una sola dose, questo ci aiuterà non poco".

Dalla Liguria il presidente Giovanni Toti, commentando l'ambizioso piano del generale Figliuolo di arrivare a somministrare 500 mila dosi al giorno, ha detto: "Per arrivare a somministrare 500.000 vaccini al giorno in tutta Italia, bisogna avere 500.000 dosi al giorno, cosa da cui siamo lontani ed è il primo lavoro di cui dovrebbe occuparsi il governo". Prima di lavorare al coordinamento con le Regioni, in altre parole, bisogna muoversi (ed è un compito di Roma) per assicurare che tutte le dosi promesse e conteggiate nel piano vaccinale ci siano. "Poi, ben venga la task force nazionale per dare una mano alle Regioni, anche se una task force nazionale esisteva già e avrebbe dovuto mandare sui territori moltissimi medici, infermieri e vaccinatori, ma se ne sono visti pochi", ha sottolineato intervenendo su Radio 1.

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