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Un italiano alla guida del Parlamento europeo: i Socialisti candidano David Sassoli (Pd)

I Socialisti & Democratici hanno scelto David Sassoli come loro candidato alla presidenza del Parlamento europeo. Sassoli, eletto tra le liste del Pd, ha buone possibilità di farcela e di occupare la poltrona che fino a oggi è stata occupata da Antonio Tajani, di Forza Italia. Domani il voto decisivo del Parlamento Ue, il cui esito è però tutt’altro che scontato e potrebbero anche esserci sorprese.
A cura di Stefano Rizzuti
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C’è una sola nomina rimasta in ballo. Una solo poltrona, tra quelle delle principali istituzioni europee, per cui ancora non è stato trovato un nome. O, almeno, non si era trovato fino a stasera. Il ruolo di cui parliamo è quello di presidente del Parlamento europeo. Il Consiglio europeo che si è tenuto oggi a Bruxelles ha stabilito i nomi che andranno a occupare le varie caselle comunitarie: Ursula von Der Leyen alla Commissione europea, Christine Lagarde alla Bce, Charles Michel al Consiglio europeo e Josep Borrell Alto rappresentante degli affari esteri. Manca il nome del presidente dell’Europarlamento, che i capi di Stato e di governo non hanno voluto esprimere, lasciando completa libertà alla plenaria di Strasburgo. Quanto trapelato in giornata è chiaro: la poltrona spetterà a un esponente socialista (ma serve l'appoggio anche di Popolari e Liberali per l'elezione certa). E i Socialisti & Democratici hanno scelto il loro candidato: sarà David Sassoli, italiano, eletto con il Partito Democratico.

La scelta è ricaduta su Sassoli dopo una votazione del gruppo avvenuta questa sera. Per la successione a un altro italiano (questa volta Popolare), Antonio Tajani, la partita riguarda anche altre figure: ci sono Sira Rego per la Gue, Ska Keller per i Verdi e Jan Zahradil per i Conservatori e Riformisti. E proprio i Verdi reclamano la poltrona per restare nella maggioranza allargata europea, anche se sembra da escludere l'idea di due tedeschi nei posti cruciali (Ska Keller e von Der Leyen). L’elezione si terrà domani a Strasburgo, dove è in corso la plenaria. Secondo quanto era stato inizialmente stabilito oggi sembrava che la presidenza dell’Europarlamento potesse andare sì a un socialista, ma a uno proveniente dall’Est Europa, area geografica che non verrebbe altrimenti rappresentata nelle alte cariche delle istituzioni Ue, fatta eccezione per una probabile vicepresidenza della Commissione. La scelta del Partito Socialista europeo, però, è ricaduta su Sassoli, già vicepresidente nella scorsa legislatura, con 75 voti a favore, 39 contrari e 13 astenuti.

A parlare della votazione avvenuta questa sera è anche Carlo Calenda, ex ministro ed eurodeputato eletto con il Pd: “È stata una votazione difficile ma con una larghissima maggioranza e siamo confidenti di riuscire a mettere l'Italia in campo dopo settimane in cui è sparita”. Lo stesso Sassoli ringrazia il suo gruppo per averlo scelto: “È un onore che il gruppo S&D mi abbia indicato come presidente del Parlamento europeo, c’è stata una discussione molto importante sul futuro dell'Europa e sui prossimi passaggi. Abbiamo la possibilità di iniziare la legislatura con una presidenza socialista”. Per l'elezione la procedura non fa presupporre esiti scontati: nelle prime tre votazioni il candidato viene eletto solo se ottiene una maggioranza assoluta dei voti (50% più uno), ovvero almeno 376 voti su 751. Dal quarto voto lo scontro è tra i due candidati più votati: viene eletto presidente chi ottiene più voti. Sassoli dovrebbe godere del sostegno dei 154 europarlamentari Socialisti e dei 182 Popolari. Ma spera di contare anche sui voti Liberali, necessari per l'elezione entro le prime tre votazioni.

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