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Toninelli: “Se ci fossi ancora io al ministero, Aspi non vedrebbe il ponte neanche con il binocolo”

Anche l’ex ministro dei Trasporti Danilo Toninelli interviene sull’affidamento della gestione del nuovo ponte di Genova ad Autostrade per l’Italia, nell’attesa che il governo prenda una decisione sulla revoca. “Riaffidamento della gestione del nuovo ponte ad Aspi? Se fossi ancora al ministero questi non l’avrebbero visto neanche col binocolo il nuovo ponte di Genova, perché sarebbe stato già concluso l’iter di revoca”, afferma Toninelli.
A cura di Annalisa Girardi
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"Riaffidamento della gestione del nuovo ponte ad Aspi? Se fossi ancora al ministero questi non l’avrebbero visto neanche col binocolo il nuovo ponte di Genova, perché sarebbe stato già concluso l’iter di revoca": così l'ex ministro dei Trasporti Danilo Toninelli ha commentato la decisione di affidare la gestione del nuovo ponte nel capoluogo ligure ad Autostrade per l'Italia, mentre il governo decide cosa fare sulla revoca al gruppo della famiglia Benetton. L'esponente del Movimento Cinque Stelle è intervenuto a Radio Cusano Campus, e ha aggiunto: "Così come siamo stati in grado di vietare per legge di farglielo ricostruire, saremmo stati anche in grado per legge di evitare di riconsegnarglielo".

Per poi puntare il dito contro la ministra dem, Paola De Micheli, che ha preso il suo posto al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti all'insediamento del secondo governo di Giuseppe Conte: "Prima del dettaglio giuridico c’è l’indirizzo politico, perché se tu hai un indirizzo politico chiaro poi lo traduci in decreto. In questo la ministra De Micheli delude profondamente, così come il fatto che non abbia applicato i decreti attuativi dello sblocca cantieri che avrebbero permesso già oggi di sbloccare decine e decine di opere, è stato perso un anno".

Ieri invece Toninelli aveva scritto sulla sua pagina Facebook: "La Corte Costituzionale ci ha dato ragione! Il Movimento Cinque Stelle con il decreto Genova ha legittimamente estromesso Autostrade per l’Italia dalla ricostruzione del ponte. E sulla revoca delle concessioni non stiamo arretrando di un millimetro". Sulla questione in mattinata era intervenuto anche Matteo Salvini, che aveva chiamato in causa proprio Toninelli. "I Cinque Stelle che da due anni non hanno ancora deciso cosa fare. Io non mi sono mai opposto. È una scelta legale non politica. Io mi occupavo di mafia, di droga e di immigrazione, il ministro dei Trasporti era Toninelli e il presidente del Consiglio era Conte. Di trasporti, di autostrade e di concessioni si occupavano loro. Noi come Lega non ci siamo mai opposti".

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