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Stralcio cartelle 2023, cosa fare per non pagare le multe arretrate

Il governo Meloni ha previsto uno stralcio per le cartelle al di sotto dei millle euro risalenti agli anni tra il 2000 e il 2015. Questo include anche le multe stradali, ma la decisione spetta ai Comuni. Ecco come sapere se si potrà pagare la sanzione in forma ridotta oppure no.
A cura di Luca Pons
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La legge di bilancio per il 2023 del governo Meloni ha previsto la possibilità, per i Comuni, di stralciare le cartelle al di sotto dei mille euro e risalenti agli anni dal 2000 al 2015. Questa norma include anche le multe stradali arretrate (in particolare le maggiorazioni e gli interessi accumulati, non la somma intera), ma, come detto, spetta ai Comuni decidere se applicare o meno il condono.

Multe arretrate, cosa succede se il Comune non ha aderito allo stralcio

Nel caso delle multe, il governo ha quindi previsto che per chi aveva delle sanzioni arretrate (dal 2000 al 2015) ci fosse uno sconto sulle maggiorazioni per i ritardi e sugli interessi accumulati, mentre la multa ‘in sé' resta valida, in ogni caso. Nel caso delle multe stradali, che raddoppiano automaticamente dopo 60 giorni che non vengono pagate, l'importo che resta da pagare è quello già raddoppiato. Ad esempio, per una multa da 100 euro ricevuta ad aprile 2015, che nel frattempo è raddoppiata a 200 euro per il ritardo, la somma da pagare è comunque di 200 euro. Il condono riguarda invece gli interessi e le altre maggiorazioni, a discrezione del Comune.

Ciascuna amministrazione comunale aveva tempo fino al 31 gennaio 2023 per decidere se aderire o meno allo stralcio. Come l'Associazione nazionale dei piccoli Comuni aveva anticipato a Fanpage, molti non l'hanno ritenuto conveniente: le multe, come le altre sanzioni, sono una parte importante delle entrate di un Comune, e decidere di cancellarle può avere effetti pesanti sul bilancio.

Per sapere cosa ha deciso la propria amministrazione comunale, è sufficiente controllare il suo sito Internet. Secondo la legge di bilancio, infatti, i Comuni sono obbligati a comunicare pubblicamente l'eventuale delibera con cui decidono di non applicare lo stralcio dei debiti fino a mille euro. Tra i grandi Comuni che non hanno aderito ci sono Milano, Roma, Firenze, Bologna.

Se il proprio Comune ha stabilito di aderire allo stralcio, allora chi aveva una multa arretrata deve ancora pagarla, ma lo farà con una cifra ridotta. In sostanza, dovrà pagare l'intero importo della multa, ma senza aggiunte, come se si trovasse ancora a pochi mesi dal momento in cui l'ha ricevuta. Nel caso di interessi accumulati da sette anni o più, questo può essere un risparmio significativo. Se il Comune, invece, non ha aderito, allora niente da fare: la cifra che bisogna pagare resta la stessa, compresi gli interessi e le maggiorazioni.

L'eccezione delle multe di Polizia e Carabinieri: sono annullate in automatico

L'eccezione si ha nel caso delle multe ‘statali'. Quando la sanzione è stata data da Polizia, Carabinieri o altri enti statali, allora il creditore non è il Comune, ma lo Stato. E lo Stato, per decisione del governo, aderisce automaticamente al condono delle cartelle al di sotto dei mille euro risalenti agli anni tra il 2000 e il 2015.

In questi casi, lo stralcio previsto dal governo Meloni si applica all'intera somma della multa, non solo a maggiorazioni e interessi. Va considerato, però, che nella maggior parte dei casi a fare le multe è la Polizia municipale. In questo caso vale quanto detto sopra: sono i Comuni ad aver deciso.

L'ultima possibilità per le multe arretrate: la rottamazione quater

Un'ultima possibilità, per chi ha delle multe arretrate, è la cosiddetta ‘rottamazione quater', prevista dalla stessa legge di bilancio del governo Meloni. Per aderire a questa rottamazione, sarà necessario presentare una richiesta online al'Agenzia delle Entrate entro il 30 aprile 2023. In questo caso, l'effetto sarà lo stesso dello stralcio: non si dovranno pagare le maggiorazioni e gli interessi, ovvero tutte le somme diverse dalla multa in sé.

Anche in questo caso, comunque, la multa sarà raddoppiata come accade automaticamente se non viene pagata entro 60 giorni. Resteranno da pagare anche le spese dell'agente di riscossione, ad esempio quelle sostenute per notificare le cartelle. Una volta fatta istanza per richiedere di aderire alla rottamazione quater sarà obbligatorio versare la cifra dovuta. La tolleranza massima sarà di cinque giorni di ritardo.

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