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Spiagge, scontro tra i sindaci e l’Iss: “Impossibile controllare distanze, lo faccia Brusaferro”

Dopo le indicazioni fornite dall’Istituto superiore di sanità sui controlli in spiaggia per quest’estate, si accende lo scontro con i sindaci italiani. Antonio Decaro, primo cittadino di Bari e presidente dell’Anci, attacca: “Non mi rimane che invitare il presidente Brusaferro a venire con noi sindaci sulle spiagge. Ci aiuterà lui a misurare il metro e mezzo di distanza tra una sdraio e un telo da mare”.
A cura di Stefano Rizzuti
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È scontro tra i Comuni italiani e l’Istituto superiore di sanità dopo la pubblicazione delle raccomandazioni per i comportamenti da tenere in spiaggia quest’estate. Indicazioni che non piacciono ai sindaci, come spiega il primo cittadino di Bari e presidente dell’Anci, Antonio Decaro, per un semplice motivo: farle rispettare è quasi impossibile. “La storia si ripete. Qualcuno decide regole complicate senza coinvolgerci e poi scarica su noi sindaci la responsabilità della loro applicazione. Questa volta si tratta dell'Istituto Superiore di Sanità, che affida a noi il compito impossibile di far rispettare, sulle spiagge libere, le nuove regole del distanziamento. Nonostante sia noto che non abbiamo nemmeno le risorse per continuare a pagare i servizi essenziali che non abbiamo potere decisionale e che il controllo spetti alle forze dell'ordine”, è il duro attacco di Decaro.

L’Istituto superiore di sanità ha fornito una serie di indicazioni, a partire dall’accesso alle spiagge tramite prenotazione, passando per il distanziamento da mantenere in spiaggia e in acqua, finendo con il suggerimento di assumere vigilanti per le spiagge libere, che controllino l’effettivo rispetto delle regole. Proprio questo sembra il punto più critico per i Comuni. Decaro rincara quindi la dose: “Insomma, ci sottraggono il potere di decidere ma in cambio ci danno la responsabilità dell'efficacia di decisioni altrui. Non mi rimane che invitare il presidente Brusaferro a venire con noi sindaci sulle spiagge. Ci aiuterà lui a misurare il metro e mezzo di distanza tra una sdraio e un telo da mare, a controllare che il costruttore del castello di sabbia sia a distanza regolamentare dal giocatore di racchettoni, a calcolare la circonferenza entro cui va inscritto ogni singolo ombrellone”.

Il problema, quindi, è proprio quello dei controlli. Che spetteranno ai Comuni, ai quali mancano però i mezzi. Soprattutto in quelle città in cui la costa e le spiagge sono particolarmente estese e affollate. Il presidente dell’Anci prosegue: “Io, nonostante la mia laurea in ingegneria, posso già anticipargli che avrò parecchie difficoltà a controllare le tante affollate spiagge della mia città che si sviluppa su 42 chilometri di costa. Scrivere prescrizioni è molto semplice. Provare a farle rispettare, su tutte le spiagge d'Italia, è come svuotare il mare con un secchiello. Bucato”.

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