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Covid 19

Speranza: “Su vaccino Johnson&Johnson valuteremo nei prossimi giorni ma penso vada usato”

Secondo il ministro della Salute Speranza il vaccino Johnson&Johnson continuerà ad essere utilizzato per la campagna vaccinale: “Valuteremo nei prossimi giorni appena a Ema e Usa daranno informazioni definitive quale sarà la strada migliore, ma penso che anche questo vaccino dovrà essere usato, perché è importante”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Dopo la riunione tecnica convocata al ministero della Salute questo pomeriggio, alla presenza dell'Aifa, il governo prevede di continuare a utilizzare il vaccino Johnson&Johnson. Sul vaccino "abbiamo fatto una riunione con Aifa e scienziati, siamo in contatto con Ema e valuteremo nei prossimi giorni appena a Ema e Usa daranno informazioni definitive quale sarà la strada migliore, ma penso che anche questo vaccino dovrà essere usato, perché è importante". ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, nelle anticipazioni del programma ‘Porta a Porta' su Rai1, che andrà in onda questa sera. "Il nostro auspicio è sciogliere questi nodi e usare questo vaccino", ha aggiunto.

A preoccupare è l'annuncio di ritardi nelle distribuzioni in Europa e in Italia, fatto dalla casa farmaceutica Johnson&Johnson, dopo la richiesta temporanea di sospensione della somministrazione arrivata dal FDA americano e dai Centers for Disease Control and Prevention, per via di 6 casi di trombosi rara su oltre 6 milioni di somministrazioni negli Stati Uniti. Le reazioni avverse segnalate riguardano tutte giovani donne, in una fascia compresa tra 18 e 48 anni. Ma secondo il ministro della Salute le decisioni delle autorità americane sulla sospensione e dell'azienda di ritardare conseguentemente la distribuzione in Europa sono solo "scelte precauzionali".

Secondo il piano vaccinale il siero Johnson&Johnson è una delle colonne portanti, anche perché fino ad ora è l'unico farmaco che non necessita di una dose di richiamo per completare l'immunizzazione del soggetto. Nel Piano vaccinale nazionale, presentato appena un mese fa dal commissario all'emergenza Francesco Figliuolo, è previsto l'arrivo di 26,57 milioni di dosi di Johnson&Johnson in Italia entro la fine di quest'anno. In dettaglio, come indicato nelle tabelle, 7,31 milioni di dosi nel secondo trimestre, quello appena iniziato, 15,94 milioni nel terzo, 3,32 nel quarto trimestre 2021. Le prime 184mila dosi che sono arrivate questo pomeriggio a  Pratica di Mare saranno tenute in stand by e verranno distribuite appena ci sarà chiarezza sulla situazione.

"Siamo fermi sulla volontà di rispettare l'ordine anagrafico per le vaccinazioni perché gli anziani sono i più colpiti", ha aggiunto il ministro della Salute, Roberto Speranza, nel corso della registrazione della puntata di "Porta a porta". La priorità "è salvare la vita alle persone".

E a proposito del vaccino russo ha detto: "Non abbiamo pregiudizi sul vaccino Sputnik ma riteniamo sia necessario verificare bene come stanno le cose" e quindi attendere le valutazioni di Ema ed Aifa.

Le indagini dell'Ema

Un portavoce della Commissione Europea ha detto che l'Ema sta monitorando la questione degli effetti avversi rari registrati dopo la somministrazione del vaccino anti-Covid di J&J negli Usa, "per decidere se sia necessaria un'azione" dal punto di vista "regolatorio": "Attualmente non è chiaro se ci sia un legame tra il vaccino e le trombosi. Ema continua ad indagare, per vedere quali azioni raccomandare", ha spiegato.

‘Green card' non solo in Ue

Durante l'intervista Speranza ha rilanciato la green card: "Auspico che avremo la green card a giugno, penso che sia importante perché consente di guardare con maggiore fiducia a spostamenti e mobilità. L'Italia è impegnata a spingere l'Ue a correre su questo terreno. lo ho proposto che al livello dei paesi del G7 – ha detto il titolare della Saòute – si possa adottare lo spesso modello quindi non solo all'interno dell'Unione ma anche all'interno dei paesi più importanti del mondo".

Apertura discoteche

Per quanto riguarda il tema delle aperture il ministro ha detto che è presto per parlare della ripartenza delle discoteche: "Non dimentichiamo quello che è successo l'estate scorsa. C'è una grande differenza perché l'anno scorso non avevamo i vaccini, però quando dico attenzione a non fare un passo tropo lungo mi riferisco proprio a questo: il dibattito sulle discoteche lo abbiamo fatto l'anno scorso e ne ricordiamo tutti i risultati, quindi nel massimo rispetto io credo che sia oggi prematuro parlare anche di quest'altro tema".

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