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L'attacco della Turchia in Siria contro i curdi

Siria, Di Maio condanna Turchia: “Unica responsabile, verifica su contratti export armi”

L’informativa urgente al governo sull’operazione militare turca in Siria vede una ferma condanna del ministro degli Esteri alla Camera: per Luigi Di Maio la Turchia è “l’unica responsabile” di un intervento ritenuto “inaccettabile”. Di Maio ribadisce lo stop all’export delle armi verso Ankara e annuncia anche l’apertura di una istruttoria sui contratti in essere.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, riferisce alla Camera in seguito all'informativa urgente del governo sull'operazione militare intrapresa dalla Turchia nel nord-est della Siria e attacca duramente il presidente turco Erdogan e il governo di Ankara. Di Maio definisce inaccettabile l’attacco turco e ritiene Ankara come l’unica responsabile, sottolineando i rischi umanitari di questa operazione, ma anche quelli relativi a una possibile recrudescenza del terrorismo dell’Isis, che potrebbe essere ‘aiutato’ da questo intervento militare. “Nei giorni precedenti all’attacco il governo italiano aveva espresso la sua forte preoccupazione per uno scenario militare in un contesto già deteriorato – esordisce Di Maio –. Con la Turchia siamo legati da vincoli di alleanza atlantica ma ciò non toglie che l’Italia debba immediatamente condannare l’avvio delle operazioni sia in ragione del prezzo umanitario inammissibile, sia per il rischio di rendere vani gli sforzi contro il Daesh. Non può essere militare la risposta alla crisi siriana. Ogni intervento militare, ci insegna la storia, porta solo destabilizzazioni: gli scenari iracheno, afgano e libico ne sono la dimostrazione”.

Di Maio ribadisce la contrarietà italiana, rappresentanza al governo turco: “Ho ribadito all’ambasciatore turco che non esiste una soluzione militare alla crisi siriana, ci può essere solo la diplomazia. Abbiamo quindi chiesto una immediata cessazione delle operazioni militari”. Il ministro degli Esteri ricorda il quadro degli interventi turchi in Siria: “Si tratta della terza operazione turca nel territorio siriano dopo quelle del 2016 e del 2018. Il bilancio delle vittime appare già inaccettabile e devastante: a questo si aggiunge il terribile assassinio della giovane attivista curda a cui rivolgo il pensiero del governo italiano. Drammatico anche il bilancio per quanto riguarda il flusso di sfollati interni. Per tali motivi l’Italia si è espressa con ferma condanna, così come i partner europei, gli Stati Uniti e altri paesi”.

Il Parlamento italiano ha annunciato che non parteciperà all’assemblea prevista a Istanbul, come ricorda lo stesso Di Maio. Che ribadisce anche la posizione dell’Ue:

Abbiamo chiesto che l’Ue parlasse con una sola voce, posizione che abbiamo condiviso anche con il collega francese. A Lussemburgo abbiamo attivamente lavorato affinché l’Ue potesse concentrarsi su due messaggi fondamentali: la Turchia è il solo responsabile e deve sospendere immediatamente le operazioni militare. Possiamo rivendicare, anche grazie alla nostra decisa azione, al termine del Consiglio, una serie di primi risultati che mi preme sottolineare, anche perché non era affatto scontato che il Consiglio potesse vedere un fronte comune di ferma condanna verso l’azione della Turchia. Il Consiglio ha espresso una ferma condanna, sottolineando i pericoli dell’intervento, ha ribadito che non esiste una soluzione militare alla crisi siriana, ha invocato una ferma presa di posizione della comunità internazionale e del Consiglio di sicurezza dell’Onu e ha ribadito il rifiuto di qualsiasi assistenza dell’Ue in quelle aree in Siria in cui non vengono rispettati i diritti civili.

Sul blocco dell’esportazione degli armamenti verso la Turchia, il ministro degli Esteri prosegue: “Nelle prossime ore procederò con tutti gli atti necessari affinché l’Italia blocchi l’esportazione verso Ankara. Vi comunico inoltre di aver dato istruzione per aprire una istruttoria sui contratti in essere. Il blocco lo assumiamo come singoli Stati dell’Ue, in linea con altri stati, per perseguire il carattere di immediatezza, visto che un embargo europeo avrebbe richiesto mesi. Per dimostrare che l’Italia non aspetta e non chiude gli occhi, che l’Italia non ritiene accettabile l’azione della Turchia”.

Ora serve la diplomazia, per Di Maio, che ritiene prioritario pensare all’incolumità della popolazione. Sulle possibili conseguenze, il titolare della Farnesina prosegue: “Vorrei ricordare che grazie al contributo delle forze curde si è riuscita a eliminare in parte la minaccia del Daesh. Ai curdi siriani va il nostro ringraziamento e la nostra gratitudine. Ma la minaccia rappresentanza da Daesh resta gravissima e l’operazione turca rischia di essere destabilizzante. Le nostre preoccupazioni vanno oltre il contesto specifico del nord-est della Siria e riguardano la crisi siriana nel suo complesso: il conflitto siriano continua a rappresentare una ferita aperta per la comunità internazionale. L’Italia rimane convinta che una pacificazione non sarà possibile senza un processo pacifico sotto l’egida delle Nazioni Unite. Siamo preoccupati che l’azione turca possa vanificare questo tentativo. In attesa di una soluzione politica l’Italia sarà vicina al popolo siriano e sarà disponibile ad offrire assistenza al popolo. Abbiamo bisogno che la comunità internazionale agisca in modo compatto per fare massima pressione al governo di Ankara e per questo riteniamo essenziale coinvolgere altri paesi come gli Stati Uniti. A tal fine siamo convinti di convocare una riunione della coalizione anti-Daesh di cui fa parte la Turchia, per richiamare alla responsabilità”.

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