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Sesa, Braga (Pd) presenta interrogazione al governo, ma nessuno risponde: “Stanno scappando”

La deputata del Pd Chiara Braga aveva depositato ieri un’interrogazione parlamentare al governo, ma, nonostante fosse presente in Aula il sottosegretario all’Ambiente Micillo, nessuno si è presentato al question time. “È evidente la difficoltà e l’imbarazzo del Ministro Costa ma i cittadini hanno bisogno di chiarezza”.
A cura di Annalisa Cangemi
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La deputata del Pd Chiara Braga, capogruppo Pd in Commissione Ambiente Territorio Lavori Pubblici della Camera, aveva depositato ieri un'interrogazione parlamentare al governo, a partire dall'inchiesta di Fanpage.it sulla Sesa, municipalizzata dei rifiuti (il 51% dell'azienda è del comune del padovano di Este) e sul business del compost in Veneto, che ha portato alle dimissioni di Fabrizio Ghedin, consulente del Sottosegretario all'Ambiente leghista Vannia Gava. L'inchiesta ha fatto anche venire a galla condotte poco ‘trasparenti' del sottosegretario del Carroccio: Gava, è stata infatti ripresa dal capo di gabinetto del ministro Sergio Costa per non aver pubblicato, come prevede il decreto ministeriale, l'elenco dei suoi incontri con i lobbisti.

La parlamentare del Pd aveva presentato l'interrogazione parlamentare, insieme alla collega Debora Serracchiani, anche alla luce del caso di Paolo Arata, arrestato per corruzione insieme al figlio. Il question time urgente era previsto per oggi pomeriggio. Ma, come ha denunciato la stessa Braga a Fanpage.it, "in maniera del tutto inusuale, il sottosegretario al ministero dell'Ambiente Salvatore Micillo, competente in materia, non si è presentato. Ma la cosa più assurda – ci ha detto Braga – è che non ha mandato nessun membro del governo, che avrebbe potuto leggere tranquillamente al suo posto la risposta del governo al question time. Dunque il ministero tace, il dubbio è che il governo stia tentando di scappare dal confronto. Ed è un fatto gravissimo. Chiediamo una spiegazione al presidente della Commissione Ambiente, Alessandro Benvenuto, anche lui della Lega. Mi appello anche al presidente della Camera Fico perché garantisca che il Governo risponda al più presto al question time". 

E ancora: "È evidente la difficoltà e l'imbarazzo del Ministro Costa ma i cittadini hanno bisogno di chiarezza contro malaffare, conflitti di interesse e comportamenti illeciti a danno dell'Ambiente".

Gli episodi dell’inchiesta

In seguito alle circostanze denunciate nel video di Fanpage.it, in cui si vede chiaramente Ghedin, addetto stampa del socio privato di Sesa Angelo Mandato, proporre una campagna pubblicitaria a Fanpage.it, con un investimento che ammontava a centomila euro all'anno per tre anni – per poter concordare con la redazione gli sviluppi dell'inchiesta – a Braga premeva domandare "Quali iniziative urgenti di competenza intenda assumere il Ministro interrogato, anche vigilando su ogni possibile conflitto di interessi, in particolare con riguardo agli uffici di diretta collaborazione, affinché sia scongiurato ogni tipo di inquinamento nelle zone interessate".

È di ieri l'appello della deputata affinché l'esecutivo giallo-verde stoppi il dl Sblocca Cantieri, che contiene alcune modifiche al Codice appalti, e che verrà a breve approvato in via definitiva alla Camera: "L'arresto del consulente energia della Lega di Salvini, Paolo Arata, e la vicenda di Fabrizio Ghedin, consulente del Sottosegretario all'Ambiente leghista Vannia Gava, coinvolto nel tentativo di insabbiare illeciti ambientali nella gestione dei rifiuti e svelato dall'inchiesta di Fanpage, sono facce di una stessa medaglia e per di più tutte in casa Lega: conflitti di interesse, malaffare, incompatibilità che andrebbero a nozze con le nuove norme sugli appalti che questo Governo sta approvando". 

In un post su Facebook Braga riassume i punti più controversi: "Non fa ripartire i cantieri; apre la strada a mafia e corruzione; non garantisce la sicurezza dei lavoratori; abbatte la qualità delle opere cancellando trasparenza e concorrenza; non aiuta la ricostruzione delle zone terremotate".

Anche deputata veneta Alessia Rotta, vicepresidente vicaria del Pd alla Camera, è intervenuta sull'affaire ‘Sesa S.p.A.-Vannia Gava': "Quanto emerso dall'inchiesta di Fanpage su uno dei più grandi impianti di compostaggio d'Europa deve trovare risposte immediate. Il governo non può voltarsi dall'altra parte davanti a una vicenda che, se confermata, si profila inquietante sia per il territorio coinvolto, con ricadute ambientali e sanitarie per la popolazione, sia per il fenomeno corruttivo in atto e che vede protagonista un consulente del ministero dell'Ambiente", ha detto Rotta, che ha presentato un'interrogazione ai ministri dell'Ambiente, della Salute e dell'Interno. "Si tratta di una situazione molto grave che sembrerebbe avvalorare la tesi secondo cui il compost prodotto dall'azienda sia di pessima qualità, contenendo al suo interno materiale inquinante e dannoso per la salute. A Este, in provincia di Padova, dove viene sversato il compost – ha sottolineato la deputata dem – non cresce più l'erba. In questo modo sono stati creati danni alle colture, con la diffusione di agenti inquinati, ed è stata messa in pericolo la salute degli abitanti".

"Il governo deve avviare immediatamente un'indagine sull'area oggetto dell'inchiesta per verificare eventuali anomalie e per tutelare l'ambiente e la salute dei cittadini. E – ha concluso Rotta – è necessario che siano verificate eventuali responsabilità e siano avviate le procedure necessarie per fare luce su una vicenda che ha pesanti ricadute sulle cittadine e i cittadini, sull'economia dell'area e potrebbe essere un punto di snodo rispetto ad altre inchieste sui rifiuti in Veneto e che hanno portato ad arresti eccellenti".

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