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Covid 19

Scuola, i prof in isolamento o quarantena devono continuare lezioni con didattica a distanza

Una circolare del ministero dell’Istruzione precisa che gli insegnanti che si trovano in isolamento fiduciario o in quarantena perché contatti di uno studente risultato positivo al Coronavirus, devono continuare a prestare il loro servizio attraverso la didattica a distanza. Il lavoratore, in questi casi, non viene considerato malato fino all’eventuale esito positivo del tampone o fino al manifestarsi di sintomi.
A cura di Stefano Rizzuti
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In caso di isolamento fiduciario perché contatti di studenti positivi al Covid-19, i docenti devono continuare a prestare servizio attraverso la didattica a distanza. A precisarlo è una circolare diffusa oggi dal capo dipartimento del ministero dell’Istruzione. Nel testo si spiega cosa avviene nel caso in cui un docente sia in isolamento domiciliare dopo che sono stati trovati nella sua scuola e nelle sue classi studenti positivi al Coronavirus. In quel caso, quindi, “le prestazioni lavorative dei docenti si sostanziano nelle attività di didattica digitale integrata per garantire la realizzazione in concreto del diritto allo studio”.

Secondo quanto viene spiegato dal ministero di viale Trastevere, il lavoratore “non è da ritenersi incapace temporaneamente al lavoro”, almeno “fino all’eventuale manifestarsi dei sintomi della malattia”. Per questo motivo il docente viene ritenuto “in grado di espletare la propria attività professionale in forme diverse”. Il riferimento della circolare è alle situazioni in cui il personale docente è in quarantena o in isolamento domiciliare fiduciario.

Il presupposto da cui parte il ministero guidato da Lucia Azzolina è che il lavoratore in quarantena non è equiparabile a un malato: “La condizione del personale posto in quarantena o non è assimilabile a quella del personale effettivamente contagiato da Covid, il quale in nessun caso può prestare attività didattica o educativa, neanche dal proprio domicilio”. Si ribadisce, quindi, anche il fatto che chi è positivo e contagiato non può lavorare attraverso la didattica a distanza, poiché si tratta di “una condizione di malattia certificata a tutti gli effetti per la quale sono previste e garantite specifiche forme di tutela”.

Nella circolare si specifica ancora che “fino all'eventuale manifestarsi dei sintomi della malattia, benché il periodo di quarantena sia equiparato, come si è visto, al ricovero ospedaliero, il lavoratore non è da ritenersi incapace temporaneamente al lavoro ed è dunque in grado di espletare la propria attività professionale in forme diverse”.

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