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Scuola e quarantena, presidi a Fanpage: “Il protocollo funzionerebbe se le Asl fossero efficienti”

Antonello Giannelli (Anp) a Fanpage.it sulla quarantena a scuola: “Dietrofront sconcertante. Il protocollo è stato sospeso perché le Asl non ce la facevano a fare quello che dovevano. Speriamo che con i vaccini e il tracciamento affidato al generale Figliuolo la situazione cambi”.
A cura di Ida Artiaco
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"È stato sconcertante il dietrofront sulla questione quarantene a scuola. Il punto debole di tutta la catena e la ragione per la quale il protocollo è stato sospeso è perché le Asl non ce la facevano a fare quello che dovevano, sia perché sono aumentati i casi tra gli studenti ma anche perché non sono mai state tempestive, sin dall'inizio". Così Antonello Giannelli, presidente dell'Associazione nazionale presidi (Anp), ha commentato a Fanpage.it quello che sta succedendo nelle ultime ore nel mondo della scuola, dove sono tornate in vigore le regole anti Covid sulla quarantena in caso di positivi in classe, che erano state cambiate solo qualche ora prima.

Dott. Giannelli, a cosa è stato dovuto questo cambio di marcia?

"Per noi è stato sconcertante il dietrofront sulla questione quarantene a scuola. Secondo me è stato dovuto al fatto che all'interno dell'Esecutivo non c'è stato un confronto sufficientemente ampio prima di diramare la nota di lunedì sera. Per cui è stato detto alle scuole di sospendere l'applicazione di quel protocollo ma non c'è stato un confronto con la Presidenza del Consiglio che invece quando ha sentito di questa decisione ha imposto di tornare indietro dando delle risorse aggiuntive alla struttura commissariale".

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Cos'è che non funzionava nel protocollo che è poi tornato in vigore?

"Il punto debole di tutta la catena e la ragione per la quale il protocollo è stato sospeso è perché le Asl non ce la facevano a fare quello che dovevano, sia perché sono aumentati i casi tra gli studenti ma anche perché non sono mai state tempestive, sin dall'inizio. C'è stata una grande inefficienza, non nel 100% dei casi però un buon numero delle Asl non sono riuscite a praticare i tamponi con la dovuta celerità e non sono riuscite a organizzarsi al meglio, tanto è vero che alle 17 ogni giorno smettevano di lavorare ed anche nel weekend, mentre le scuole non si sono mai fermate".

Secondo lei stavano comunque funzionando quelle misure?

"No, quel protocollo non stava funzionando a causa delle criticità dimostrate dalle Asl. Se queste ultime funzionassero, il protocollo funzionerebbe. Servivano più risorse, speriamo che con l'entrata in campo della struttura commissariale, dato che il Governo ha dato mandato al commissario Figliuolo di rafforzare il tracciamento, la situazione cambi decisamente".

Crede che anche con il via libera alla vaccinazione dei bambini dai 5 agli 11 anni la situazione cambi? Cosa si sente di dire ai genitori indecisi?

"Io non posso che citare ciò che dicono i medici, e cioè che i vaccini sono assolutamente sicuri, non c'è da avere timori. Il rischio che può portare il vaccino è infinitamente inferiore a quello di contrarre il Covid. Ci sono ottime ragioni per vaccinare i bambini, perché in questo modo si mette al sicuro la loro salute e quella collettiva. L'auspicio è di vaccinare i piccoli quanto più possibile, si tratta di 4 milioni di alunni".

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