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Salvini: “Il problema non è Di Maio, che è una persona perbene, ma i continui no dei suoi ministri”

Matteo Salvini tenta di calmare le acque e accetta l’apertura al dialogo di Luigi Di Maio: “Ci vedremo sicuramente, il problema non è Di Maio, che è una persona corretta e perbene, ma i no e i blocchi quotidiani di opere e riforme da parte dei Cinque Stelle”. E nel mirino del ministro dell’Interno ci sono Danilo Toninelli ed Elisabetta Trenta.
A cura di Annalisa Girardi
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Questa mattina Luigi Di Maio ha aperto al dialogo con Matteo Salvini, calmando le acque dopo giornate di attacchi verbali che facevano presagire una crisi di governo. "Tra due persone mature sarebbe meglio vedersi piuttosto che parlarsi a mezzo stampa. In una giornata come oggi sia giusto incontrarsi con Matteo Salvini, ci incontriamo e ci chiariamo. Troviamo come sempre un punto per continuare", aveva affermato il leader del Movimento Cinque Stelle. Salvini accetta, smorza i toni verso Di Maio, con cui aveva affermato ieri essere finita anche la fiducia personale, ma non risparmia gli altri ministri pentastellati. "Ci vedremo sicuramente, il problema non è Di Maio, che è una persona corretta e perbene, ma i no e i blocchi quotidiani di opere e riforme da parte dei Cinque Stelle".

Secondo il ministro dell'Interno, quindi, c'è un "evidente e totale" freno su proposte, iniziative, opere, infrastrutture da parte di alcuni ministri Cinque Stelle "che fa male all'Italia". Poi specifica: "Ieri Toninelli, con centinaia di cantieri fermi, che blocca la Gronda di Genova, la quale toglierebbe migliaia di auto e di tir dalle strade. Oggi il ministro Trenta che propone di mettere in mare altre navi della Marina, rischiando di attrarre nuove partenze e affari per gli scafisti".

Intanto, secondo il sottosegretario leghista al Lavoro, Claudio Durigon, il contratto di governo che fino a questo momento ha tenuto in piedi l'alleanza gialloverde non è più abbastanza. A margine di un'iniziativa della Cgil, commentando l'equilibrio fra le forze nell'esecutivo, l'esponente del Carroccio afferma: "Abbiamo messo i puntini sulle i, se vogliamo continuare a lavorare c'è bisogno di sì che sono importanti per poter passare all'attuazione. Vediamo cosa succede nei prossimi giorni, siamo due forze politiche diverse, ci siamo unite con un contratto ma non basta più. Serve anche una visione di intenti più forte". Poi, rispondendo a una domanda della stampa che chiedeva di misurare lo stato di salute del governo in questo momento, Durigon risponde: "Cagionevole. Scherzi a parte, ci sarà un momento per confrontarsi. Salvini ha già detto tutto ieri, ci sono alcune cose che non vanno, ma vediamo di capire nei prossimi giorni".

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