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Salvini a Palermo per processo Open Arms: in atti accusa lettere in cui Conte chiese sbarco minori

Il leader della Lega, Matteo Salvini, è a Palermo dove questa mattina si celebra l’udienza preliminare del processo nei suoi confronti per il caso della Open Arms: oggi si deciderà sulla richiesta di rinvio a giudizio. Tra gli atti d’accusa ci sono anche due lettere nelle quali il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, invitava l’allora ministro dell’Interno a far sbarcare i minori non accompagnati.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il leader della Lega, Matteo Salvini, è arrivato nell’aula bunker del carcere Ucciardone di Palermo, dove si tiene l’udienza preliminare per il caso del mancato sbarco dei migranti a bordo della nave Open Arms, risalente all'agosto del 2019. Il gip deciderà sulla richiesta di rinvio a giudizio nei confronti dell’ex ministro dell’Interno per sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio. Tra gli atti che fanno parte dell’accusa della procura di Palermo ci sarebbero, secondo quanto riporta Repubblica, anche due lettere inviate a Salvini dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, il 14 e il 16 agosto: in quelle due missive Conte chiese di far sbarcare i 27 minori non accompagnati presenti a bordo della Open Arms. Queste lettere sono ora parte dell’atto di accusa della procura.

Salvini è accusato di sequestro di persona aggravato e rifiuto di atti d’ufficio per la vicenda dei 107 migranti salvati dall’Ong al largo di Lampedusa e tenuti a bordo, senza poter approdare in un porto italiano, per sei giorni. Nella memoria inviata dal tribunale dei ministri di Palermo alla Giunta per le autorizzazioni del Senato si faceva esplicito riferimento alla lettera del 14 agosto 2019 in cui “il presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte invitava ad adottare con urgenza i necessari provvedimenti per assicurare assistenza ai minori presenti sull’imbarcazione”.

Secondo il tribunale Salvini ha respinto ogni responsabilità “evidenziando che i minori a bordo della nave spagnola dovevano ritenersi soggetti alla giurisdizione dello Stato di bandiera anche con riferimento alla tutela dei loro diritti umani”. La stessa risposta data anche al presidente del tribunale dei minori di Palermo, che il 16 agosto aveva poi aperto il procedimento per la tutela dei minori. Nello stesso giorno “il presidente del Consiglio rispondeva alla missiva di Matteo Salvini ribadendo con forza la necessità di autorizzare lo sbarco immediato dei minori presenti a bordo della Open Arms, anche alla luce della presenza della nave al limite delle acque territoriali (in effetti vi aveva già fatto ingresso) e potendo, dunque, configurare l’eventuale rifiuto un’ipotesi di illegittimo respingimento”.

In quella lettera il presidente del Consiglio spiegava anche di aver ricevuto conferma dalla Commissione Ue della disponibilità dei Paesi europei per la redistribuzione dei migranti della Open Arms, invitando l’ex ministro dell’Interno “ad attivare le procedure, già attivate in altri casi consimili, finalizzate a rendere operativa la redistribuzione”. Solo dopo questa seconda lettera era stato sbloccato lo sbarco dei minori non accompagnati, avvenuto a due giorni di distanza, il 18 agosto.

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