Rottamazione-quater, ultima chiamata: cosa succede se non si paga entro il 5 agosto

La rottamazione-quater delle cartelle fiscali entra in una fase decisiva. Per migliaia di contribuenti italiani che hanno aderito alla definizione agevolata dei debiti con il Fisco, quella di martedì 5 agosto 2025 rappresenta infatti una scadenza cruciale: è l'ultimo giorno utile per saldare la prossima rata senza perdere i benefici previsti dalla legge. In ballo non ci sarebbe solo il rispetto del calendario, ma soprattutto la possibilità di continuare a usufruire di un meccanismo che consente di ridurre in modo significativo il peso delle sanzioni e degli interessi. La data riguarda sia chi ha finora rispettato le precedenti otto scadenze, sia chi è stato recentemente riammesso alla rottamazione dopo essere decaduto.
Per tutti, il messaggio appare chiaro: chi paga in tempo resta dentro, chi sgarra rischia di tornare a dover saldare l'intero debito, maggiorazioni comprese.
Chi è coinvolto: i regolari e i riammessi
Da un lato ci sono i contribuenti "puntuali", che dall'avvio della rottamazione-quater hanno rispettato tutte le scadenze previste; per loro si tratta semplicemente di non perdere il ritmo, mantenendo il piano concordato con l'Agenzia delle entrate-Riscossione. Dall'altro lato ci sono invece i cosiddetti "decaduti", coloro che, entro il 31 dicembre 2024, risultavano fuori dal beneficio per via di un pagamento omesso, insufficiente o tardivo; per questa seconda categoria, il Milleproroghe ha offerto una seconda possibilità, a patto che abbiano presentato domanda entro il 30 aprile 2025. Chi ha chiesto di essere riammesso ha potuto scegliere se pagare tutto in un’unica soluzione entro il 31 luglio, che grazie alla tolleranza si traduce appunto nel 5 agosto, oppure avviare un nuovo piano rateale, fino a un massimo di dieci rate complessive.
I rischi in caso di mancato versamento
Attenzione, però: questa è davvero l'ultima occasione. Chi non paga, paga due volte, perché il mancato versamento, anche parziale, o effettuato fuori termine, comporta la perdita dei benefici della definizione agevolata. In altre parole, si torna al debito pieno, come se la rottamazione non fosse mai esistita. La legge è insomma molto chiara: gli importi eventualmente già corrisposti resteranno validi, ma saranno considerati semplicemente acconti; verranno cioè sottratti dal totale da versare, che tornerà a comprendere interessi, sanzioni e aggio.
Un danno economico importante, che può fare la differenza soprattutto per chi ha carichi elevati.
Cosa comprende (e cosa no) la rottamazione-quater
La definizione agevolata introdotta dalla Legge di Bilancio 2023 riguarda tutti i carichi affidati alla riscossione tra il 1° gennaio 2000 e il 30 giugno 2022. In questi casi, chi ha aderito è tenuto a versare solo il capitale e le spese di notifica e di eventuali procedure esecutive; restano invece escluse tutte le sanzioni, gli interessi di mora, gli interessi iscritti a ruolo e l’aggio. Una specifica eccezione è prevista poi per le multe stradali e per le altre sanzioni amministrative (non fiscali): in quei casi restano da versare le sanzioni originarie, ma vengono eliminate maggiorazioni e interessi.
Come recuperare i moduli e dove effettuare il pagamento
Chi ha aderito ha ricevuto, o può ricevere nuovamente, la comunicazione delle somme dovute da parte dell'Agenzia delle entrate-Riscossione: il documento include anche i moduli di pagamento aggiornati, disponibili online nell’area riservata del sito dell’ente, accessibile con Spid, Cie, Cns o credenziali Entratel (per gli intermediari fiscali). In alternativa, si può richiedere una copia compilando un modulo online e allegando un documento d'identità. Il pagamento può essere effettuato in banca, in posta, nelle tabaccherie e ricevitorie abilitate, agli sportelli bancomat, tramite i servizi online di Poste Italiane e delle banche, sul sito dell'Agenzia delle entrate-Riscossione, tramite l'App Equiclick, oppure anche di persona, prenotando un appuntamento allo sportello.
All'orizzonte una possibile rottamazione quinquies
Nel frattempo, in vista dell'autunno, cominciano a circolare con insistenza voci su una possibile rottamazione-quinquies, che potrebbe essere inserita nel disegno della prossima Legge di Bilancio 2026. L'ipotesi su cui il governo Meloni starebbe lavorando prevederebbe una nuova sanatoria articolata su due binari, in base all’entità del debito; tra le misure al vaglio anche un nuovo stralcio automatico per le cartelle con importi ridotti. Per ora, comunque, si tratterebbe solo di indiscrezioni, ma l’approccio "flessibile" alla riscossione sembra destinato a proseguire. Chi ha ancora pendenze con il Fisco potrebbe avere nuove opportunità, ma chi ha già aderito alla rottamazione-quater farebbe bene a non rischiare: martedì 5 agosto è una data da segnare in rosso.