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Rischio assembramenti nel weekend per lo shopping natalizio: come è possibile impedirlo

Questo weekend è alta l’allerta per il rischio assembramenti nei negozi e nelle vie principali, contando che molti cittadini saranno alle prese con lo shopping natalizio. Già le scorse settimane erano nate non poche polemiche a causa delle immagini delle grandi città colme di gente, nonostante i numeri contagi da coronavirus siano ancora elevati. Nel governo si ragiona se anticipare le restrizioni per le festività già a questo fine settimana: in ogni caso alle autorità locali resta comunque la facoltà di introdurre misure e ordinanze anti-affollamenti.
A cura di Annalisa Girardi
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Si avvicina il weekend prima del 25 dicembre. Un fine settimana in cui tradizionalmente strade e piazze si riempiono di cittadini alla ricerca degli ultimi regali di Natale. Preoccupa quindi il rischio assembramenti nei negozi e nelle vie principali. Già le scorse settimane erano nate non poche polemiche a causa delle immagini delle grandi città colme di gente, nonostante i numeri contagi da coronavirus siano ancora elevati. Nel dibattito politico si è anche parlato di anticipare le restrizioni di cui si sta discutendo per il periodo delle feste già a questo fine settimana, proprio per evitare assembramenti e situazioni di rischio. E anche nel caso in cui non si procedesse con norme nazionali, alle autorità locali resta comunque la facoltà di introdurre restrizioni per evitare affollamenti.

"In questo weekend non penso che rivedremo le stesse situazioni della scorsa settimana. I sindaci e i presidenti di Regione si attiveranno e questo darà dei risultati", ha commentato la sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa, intervenendo a The Breakfast Club su Radio Capital. Che però ha anche chiamato in causa il senso di responsabilità dei singoli: "Penso che le persone debbano avere comportamenti più intelligenti. Basta andare 600 metri più in là e non si trova la ressa. Non dobbiamo stare per forza tutti nella stessa strada".

Che restrizioni possono attivare sindaci e governatori

Da Dpcm ai governatori delle Regioni è permesso adottare ulteriori misure più stringenti. I presidenti delle Regioni potrebbero quindi intervenire questo weekend con provvedimenti di chiusura, restrizioni agli orari degli esercizi o agli spostamenti dei cittadini. Nel testo ratificato dal governo lo scorso 3 dicembre si legge: "Delle strade o piazze nei centri urbani, dove si possono creare situazioni di assembramento, può essere disposta per tutta la giornata o in determinate fasce orarie la chiusura al pubblico, fatta salva la possibilità di accesso e deflusso agli esercizi commerciali legittimamente aperti e alle abitazioni private".

Le autorità locali potrebbero quindi decidere di chiudere alcune vie o piazze nei centri storici, particolarmente soggette al rischio assembramento. In Veneto, la Regione più colpita al momento dalla seconda ondata, il governatore Luca Zaia aveva già attivato un'ordinanza anti-assembramento per disciplinare meglio gli accessi ai locali pubblici: ora ne ha annunciata un'altra per limitare gli spostamenti che entrerebbe in vigore già a partire da sabato 19. Nella conferenza stampa sulla situazione epidemiologica Zaia ha detto che dal 19 dicembre fino al 6 gennaio sarà possibile spostarsi fuori dal proprio Comune solo entro le 14: dopo quell'ora non si potranno oltrepassare i confini comunali se non per esigenze di lavoro, salute o necessità.

Ma, come detto, non si tratta solo di una facoltà che spetta ai presidenti delle Regioni. Anche i sindaci possono prendere provvedimenti in questo senso. Come ha annunciato che farà Mattia Palazzi, primo cittadino di Mantova, che in un post su Facebook ha scritto: "Il Governo sta valutando restrizioni dalla Vigilia a capodanno. Io sono d’accordo, perché è del tutto evidente che il sovraffollamento registrato ieri, in tutte le città, compresa la nostra, è ingestibile e i dati dei contagi non consentono altri errori. Già ieri ho chiesto al Comandante della Polizia Locale di studiare apposita ordinanza comunale restrittiva. Le persone, al netto degli irresponsabili che vanno sanzionati, fanno ciò che è consentito. La responsabilità di evitare sovraffollamenti è di chi decide. Far crescere i contagi e tornare zona rossa per settimane o mesi sarebbe un danno pesantissimo per Mantova. Pertanto se il Governo non dovesse procedere lo farò io, adottando una mia ordinanza restrittiva. Da autorità sanitaria locale è mio preciso e primario dovere tutelare la salute pubblica e non intendo venir meno".

Le misure nazionali per Natale

Per quanto riguarda invece le misure da adottare a livello nazionale durante la festività natalizie, la sottosegretaria Zampa ha spiegato che al momento non è stata ancora presa una decisione, ma che questo avverrà nelle prossime ore. Entro oggi quindi si sapranno le nuove regole anti-contagio per Natale."Le misure vanno verso una restrizione ulteriore per mettere in sicurezza la vita delle persone e per consentire un ritorno a una relativa normalità. Il ministero della Salute ha proposto misure più severe che prevedono qualcosa che somiglia a una zona rossa".

Zampa ha anche sottolineato che provvedimenti di questo tipo sono stati anche adottati negli altri Paesi. "Il Dpcm aveva già dato regole fondamentali per la vita delle persone. Siamo passati dai 40mila ai 18mila nuovi positivi al giorno. Noi dobbiamo immaginare cosa succederà a gennaio. Io penso che vadano aperte le scuole, ma 18mila nuovi contagi giornalieri sono assolutamente troppi perché si possa ripartire. Ho già avvisato i miei fratelli: quest'anno il giorno di Natale ci saluteremo via Skype", ha concluso Zampa.

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