159 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Quattordicesima spacciata per l’aumento pensioni del governo Meloni, il caso nel cedolino di luglio

Scoppia il caso sui cedolini delle pensioni minime di luglio: la quattordicesima arriva con la dicitura “aumento pensioni basse 2023”. Dalla Cgil parlano di “manina” dell’Inps e chiedono chiarimenti.
A cura di Tommaso Coluzzi
159 CONDIVISIONI
Immagine

Sui cedolini delle pensioni di luglio, qualcuno "ci ha messo la manina", dicono sommessamente dalla Cgil. Qualcuno che, dall'Inps, ha interesse a trasformare la quattordicesima mensilità in un aumento delle pensioni minime – quello previsto dalla legge di Bilancio del governo Meloni – almeno nella percezione di chi scorre le voci. Tutto sembra, tranne che un errore, anche se dall'Inps minimizzano e promettono di aggiornare la dicitura già oggi. Nel frattempo, a migliaia di pensionati è già arrivato un cedolino con un'informazione palesemente sbagliata, che fa pensare a chi legge che il governo abbia aumentato l'assegno di centinaia di euro.

La "svista", più o meno consapevole, dell'Inps è stata denunciata dalla Cgil, che ha ricevuto centinaia di segnalazioni da parte dei propri iscritti. Se le pensioni vengono pagate nei primi giorni del mese, infatti, online è possibile accedere in maniera anticipata ai cedolini, che arrivano già alla fine del precedente. Perciò, a fine giugno, diversi pensionati che ricevono il trattamento minimo sono andati a leggere il cedolino per capire a quanto corrispondesse l'aumento promesso dal governo, trovando una sorpresa: sotto la dicitura "aumento pensioni basse 2023" sono comparse centinaia di euro. Peccato che, in realtà, l'aumento corrisponda a circa otto euro per i pensionati sotto ai 75 anni, e a poco più di trenta euro per gli over 75. Con gli arretrati dei primi sei mesi dell'anno, che comunque vanno pagati nella pensione di luglio, non si arriva ovviamente a quelle cifre.

L'arcano viene svelato da un asterisco che spiega che si tratta della quattordicesima mensilità. Ora, senza approfondire la questione su chi legge o non legge cosa stia scritto sotto gli asterischi, la dicitura "aumento pensioni basse 2023" è errata, anche perché l'aumento in sé non si trova neanche sommato alla quattordicesima, ma nel calcolo generale del trattamento lordo. Mettiamo a confronto due cedolini di luglio dello stesso pensionato: uno relativo al 2022, l'altro al 2023.

Cedolino di luglio un pensionato nel 2022
Cedolino di luglio un pensionato nel 2022

In questo, relativo al 2022, troviamo la pensione minima lorda di 524 euro, a cui si sommano una serie di maggiorazioni e il bonus 200 euro dello scorso anno. È poi presente la dicitura "quattordicesima, legge 3 agosto 2007 numero 127". Per questa l'importo è di 437 euro. Ora guardiamo il cedolino di luglio 2023 dello stesso pensionato.

Cedolino di luglio 2023 di un pensionato
Cedolino di luglio 2023 di un pensionato

La pensione lorda è di 563 euro, più alta in funzione della rivalutazione. Poi troviamo le maggiorazioni e ovviamente non c'è il bonus 200 euro dello scorso anno. I 437 euro, tali e quali a quelli dello scorso anno, vengono chiamati "aumento pensioni basse 2023". Poi un asterisco riporta a un'aggiunta successiva. Allargandola si legge: "In base ai dati reddituali registrati nei nostri archivi, abbiamo disposto il pagamento di una somma aggiuntiva sulla sua pensione (la cosiddetta quattordicesima), essa viene riconosciuta in via provvisoria in attesa dell'esito degli accertamenti reddituali effettuali anche per tramite della competente amministrazione finanziaria".

Insomma, nessun aumento delle pensioni basse: quella è sempre la quattordicesima. L'aumento, di circa otto euro al mese, non rientra in quel parametro. E anzi, segnalano dalla Cgil, così facendo – al netto dell'errore o dell'intenzione nel cambiare la dicitura – i pensionati si aspetteranno di ricevere lo stesso importo anche ad agosto, settembre e per il resto del 2023. In tanti, in queste ore, si stanno rivolgendo al sindacato.

La decisione di correggere la dicitura è una "scelta giusta e necessaria da parte dell’Istituto di previdenza – commentano Ivan Pedretti, segretario generale dello Spi Cgil e Tania Scacchetti, segretaria nazionale con delega alla previdenza – Ribadiamo che la quattordicesima non è un aumento e non è stata definita per il 2023; spetta dal 2007 a determinate condizioni di reddito e a partire dai 64 anni ed è una importante conquista del sindacato confederale dei pensionati". L'Inps promette di risolvere a breve, anche perché la stragrande maggioranza dei pensionati deve ancora vedere il cedolino di luglio. E la cosa migliore, senz'altro, sarebbe mostrarglielo corretto.

159 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views