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Open Arms, secondo i giudici Conte chiese più volte a Salvini di lasciar sbarcare i migranti

Giuseppe Conte, avrebbe sollecitato più volte (come dimostra la fitta corrispondenza via mail di quei giorni) di concedere lo sbarco per i 160 migranti bloccati sulla nave umanitaria Open Arms, tra cui diversi minori non accompagnati: una richiesta a cui l’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini si oppose. Questo quanto specificato nell’accusa del tribunale dei ministri di Palermo, che ha chiesto l’autorizzazione a procedere contro il leader leghista per sequestro di persona e abuso in atti d’ufficio.
A cura di Annalisa Girardi
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Emergono nuovi elementi nel caso che vede coinvolti la Ong spagnola Open Arms e Matteo Salvini, dopo che la scorsa settimana era stata annunciata la richiesta di autorizzazione a procedere contro l'ex ministro dell'Interno. Tra il 14 e il 17 agosto 2019 il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, avrebbe sollecitato più volte (come dimostra la fitta corrispondenza via mail di quei giorni) di concedere lo sbarco per i 160 migranti bloccati sulla nave umanitaria, tra cui diversi minori non accompagnati. L'accusa del tribunale dei ministri di Palermo, contenuta in 114 pagine, chiede quindi di procedere nei confronti del leader leghista per sequestro di persona e abuso in atti d'ufficio: i giudici ritengono che la violazione delle convenzioni internazionali e l'abuso dei poteri di ministro, per cui Salvini avrebbe cercato di bloccare lo sbarco dei naufraghi, sarebbe da imputare unicamente al segretario del Carroccio, in quanto Conte da parte sua avrebbe invece chiesto diverse volte lo sbarco immediato dei minori a bordo.

La richiesta di autorizzazione a procedere, di cui è entrata in possesso l'Adnkronos, afferma che il 14 agosto scorso Conte avesse invitato il titolare del Viminale "ad adottare con urgenza i necessari provvedimenti per assicurare assistenza e tutela ai minori presenti sull’imbarcazione": una nota a cui Salvini aveva risposto declinando "ogni responsabilità al riguardo, evidenziando che i minori a bordo della nave spagnola dovevano ritenersi soggetti alla giurisdizione dello Stato di bandiera anche con riferimento alla tutela dei loro diritti umani". Inoltre, nelle carte si legge anche: "È dello stesso giorno la nota di risposta del ministro Salvini alla richiesta, avanzata congiuntamente in data 8.8.2019 dal Presidente del Tribunale per i Minori di Palermo e dal Procuratore della Repubblica presso lo stesso Tribunale, di informazioni circa i provvedimenti che il Governo intendesse adottare con riferimento ai minori non accompagnati trasportati a bordo della Open Arms: nota con cui il ministro dell’Interno, ribadendo la sussistenza della giurisdizione spagnola in materia, tornava a declinare ogni competenza ad assumere provvedimenti in ordine alla protezione di detti soggetti".

Il 16 agosto scorso, quindi, Conte rispondeva nuovamente a Salvini ribadendo la "necessità di autorizzare lo sbarco immediato dei minori presenti a bordo della Open Arms, anche alla luce della presenza della nave al limite delle acque territoriali": la Open Arms a quel punto era infatti entrata in acque italiane. Il presidente del Consiglio, inoltre, sottolineava che allo stato di cose la politica che il Viminale continuava a portare avanti avrebbe potuto configurare come "illegittimo respingimento" dei migranti. Conte inoltre "aggiungeva di aver già ricevuto conferma dalla Commissione europea della disponibilità di una pluralità di Stati a condividere gli oneri dell’ospitalità dei migranti della Open Arms, indipendentemente dalla loro età", facendo quindi riferimento a tutte le persone a bordo della nave, e non solamente dei minori. Il giorno successivo Salvini rispondeva "assicurando che, nonostante non condividesse la lettura della normativa proposta dal Presidente Conte, suo malgrado avrebbe dato disposizioni tali da non frapporre ostacoli allo sbarco dei presunti minori a bordo della Open Arms, provvedimento che definiva, comunque, come di esclusiva determinazione del Presidente del Consiglio".

Giunta decide su caso Open Arms il 27 febbraio

La Giunta delle immunità del Senato voterà il 27 febbraio nel pomeriggio sulla richiesta di autorizzazione a procedere a carico dell'ex ministro dell'Interno Matteo Salvini, per il ritardato sbarco dei migranti soccorsi dalla nave Open Arms. Lo ha deciso l'ufficio di presidenza della Giunta. Sulla richiesta inoltrata a palazzo Madama dal Tribunale dei ministri di Palermo la Giunta si riunirà giovedì prossimo, 6 febbraio, alle 8.30 per la relazione introduttiva. Il 17 è prevista invece in calendario una eventuale audizione di Salvini, il 18 la seduta per la presentazione della proposta del relatore Maurizio Gasparri di Forza Italia, presidente della Giunta. Per la discussione del caso sono in calendario le sedute del 19, 20 e 25.

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