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Nel Def il “solito” progetto di taglio delle tasse (sarà la volta buona?)

La risoluzione proposta dalla maggioranza prevede l’abbassamento delle tasse su lavoratori e imprese. I soldi dovrebbero arrivare dalla lotta all’evasione e dalla spending review.
A cura di Alfonso Biondi
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Mario Monti Def

Riduzione delle tasse grazie ai proventi derivanti dalla lotta all'evasione fiscale e della spending review, e dismissione di una parte del patrimonio pubblico per abbattere il debito. Sono questi i punti fondamentali della bozza di risoluzione che verrà allegata al Def (Documento di economia e finanza), La bozza è stata elaborata dal Popolo della Libertà, dal Partito Democratico e dal Terzo Polo: i tre partiti di maggioranza chiedono che "la priorità dell'azione del Governo e del Parlamento" sia "la crescita dell'economia nazionale, da perseguire con assoluta determinazione sia a livello interno che dell'Unione europea". Per questo motivo la ratifica del Fiscal compact dovrà essere accompagnata da "investimenti finalizzati allo sviluppo dell'impresa e dell'occupazione". Spese che per la maggioranza potranno essere finanziate "dall'emissione di project bond" e "dagli eurobond e dagli stability bond".

Soldi per ridurre le tasse da lotta all'evasione e spending review- Come si legge nel documento, i proventi che deriveranno dalla lotta all'evasione fiscale e dalla revisione di alcuni capitoli della spesa pubblica (anche se su questa punto bisognerà trovare un difficile accordo coi ministeri) andranno a ridurre le tasse sui redditi da lavoro e da impresa. Ma per i partiti che sostengono il governo Monti bisogna anche puntare sulla crescita. Ecco perché è necessario far ripartire il motore dello sviluppo infrastrutturale "sia delle grandi reti transeuropee che degli investimenti in opere pubbliche da parte degli enti locali". Si tratta di investimenti che potranno esser fatti dopo aver rivisto il patto di stabilità interno, "con riferimento alla spesa in conto capitale".

Dismissione del patrimonio pubblico per ridurre il debito- Nella bozza di risoluzione viene anche affrontato il tema del debito pubblico, un fardello da 1900 miliardi che il nostro Paese deve cercare assolutamente di ridurre. Per abbattere lo stock di debito pubblico, Pdl, Pd e Terzo Polo hanno chiesto nella bozza di valutare la possibilità di adottare un "piano straordinario di dismissioni del patrimonio pubblico". In tal senso la Cassa depositi e prestiti potrebbe rivestire un ruolo fondamentale non solo nella definizione di tale piano, ma anche come "canale per reperire le risorse necessarie alle politiche di investimento e al pagamento dei debiti pregressi della pubblica amministrazione". Insomma, l'obiettivo dell'Italia deve essere quello di imboccare la strada delle crescita, quella che, almeno a parole, sembra voler percorrere tutto il Vecchio Continente.

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