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Morra nella bufera per frasi su Santelli accusa: “Rai mi ha escluso dal programma Titolo Quinto”

Il presidente della Commissione Antimafia Nicola Morra denuncia sul suo profilo Facebook la sua esclusione dal programma Titolo Quinto, a cui avrebbe dovuto partecipare questa sera, a seguito delle sue dichiarazioni sulla presidente della Calabria Jole Santelli, prematuramente scomparsa: “Credo non si debba aggiungere altro. Loro non si arrenderanno mai, io neppure!”.
A cura di Annalisa Cangemi
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La bufera sul presidente della Commissione Antimafia Nicola Morra non accenna rientrare. Dopo le sue dichiarazioni sui calabresi, ‘colpevoli' di aver scelto come presidente di Regione la defunta Jole Santelli, che lottava da anni contro un tumore, questa sera sarebbe stato escluso dal programma Titolo V.

È lo stesso Morra a rendere nota la decisione della Rai: "Essendo arrivato a Napoli presso gli studi Rai per partecipare alla puntata odierna di ‘Titolo Quinto' ho appreso dalla vicedirettrice di Rai3 che per decisione della Direzione di Rete viene annullata la mia partecipazione al programma. Questo dovevo dirvi, questo vi dico. Credo non si debba aggiungere altro. Loro non si arrenderanno mai, io neppure!", ha scritto sul suo profilo Facebook.

Le frasi su Jole Santelli erano state pronunciate dopo l'arresto del presidente del Consiglio regionale della Calabria Domenico Tallini, ai domiciliari per concorso esterno in associazione mafiosa e scambio elettorale politico mafioso. Secondo il pentastellato i cittadini calabresi non avrebbero dovuto votare per la presidente azzurra scomparsa prematuramente, perché era noto a tutti che fosse "una grave malata oncologica": "Tallini è stato il più votato nel collegio di Catanzaro, se non il più votato in Calabria – aveva detto a Radio Capital – È la dimostrazione che ogni popolo ha la classe politica che si merita. Il mio è un rimprovero, sarò politicamente scorretto, era noto a tutti che la presidente della Calabria Santelli fosse una grave malata oncologica. Umanamente ho sempre rispettato la defunta Jole Santelli, politicamente c'era un abisso. Se però ai calabresi questo è piaciuto, è la democrazia, ognuno dev’essere responsabile delle proprie scelte: hai sbagliato, nessuno ti deve aiutare, perché sei grande e grosso. La Calabria è irrecuperabile lo è fin quando lo Stato non affronterà la situazione con piena consapevolezza".

Per queste dichiarazioni shock, dopo che anche il suo Movimento lo ha lasciato solo prendendo le distanze, il centrodestra ha chiesto le sue dimissioni.

Morra ha cercato di fare marcia indietro: "Da parte mia c'è sempre stato il massimo rispetto per chi vive la condizione della malattia, qualunque essa sia. Chi mi conosce, anche per vicende personali, sa quanto sia vero quanto sto dicendo. Ho semplicemente ricordato, all'interno di una intervista che aveva come proprio argomento specifico la questione ‘arresti di Domenico Tallini', come l'elettorato debba essere pienamente responsabile delle scelte che effettua e perché questo avvenga c'è necessità di essere informato su tutto. Chiedo scusa alle persone, anche, che si sono sentite tradite, colpite, da parole che son state volutamente prese un pochino di qua, un pochino di là, messe insieme, facendo un lavoro sporco di ricucitura, per far intendere ciò che il sottoscritto non ha mai pensato", ha scritto in una nota. Ma non è bastato a spegnere le polemiche.

Lo stop arrivato dai vertici Rai

Lo stop alla presenza dell'esponente M5s Morra, prevista nel programma ‘Titolo V' in onda adesso su Rai3, che sarebbe stata già programmata da giorni, a quanto apprende l'Adnkronos, non sarebbe arrivato dalla direzione di Rai3, come ha scritto il presidente della Commissione Antimafia sui social, ma direttamente dai vertici della Rai.

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