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Meloni incontra le opposizioni martedì, Schlein: “Temo non sia un vero confronto sulle riforme”

Meloni riceve le opposizioni martedì per discutere delle riforme istituzionali. Schlein teme che non si tratterà di “un momento di vero confronto, ma solo l’ennesima operazione per distogliere l’attenzione da altre questioni su cui il governo ha fatto scelte scellerate, dal lavoro all’immigrazione”.
A cura di Annalisa Cangemi
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La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha convocato i gruppi parlamentari di minoranza martedì a Montecitorio per parlare di riforme istituzionali, insieme a e un'ampia delegazione del governo. Al centro ovviamente l'obiettivo dell'esecutivo: il presidenzialismo. La proposta che il centrodestra porterà al tavolo contiene l'elezione diretta, "sia essa del Presidente della Repubblica o del presidente della Consiglio", come ha spiegato la ministra per le Riforme Maria Elisabetta Casellati, lasciando aperte le due opzioni.

In programma ci sono una serie di bilaterali che serviranno per capire il margine di disponibilità al dialogo dei diversi partiti, sia sul contenuto delle riforme, sia sul percorso da seguire, se cioè ricorrere alla via ordinaria, ad una Bicamerale o a una Costituente, come chiede Riccardo Magi di +Europa. Le ultime due ipotesi richiederebbero una legge costituzionale per essere istituite, con un allungamento dei tempi dell'inizio del confronto sul merito, ma con il vantaggio di trasformare il momento del confronto in uno scontro politico.

"A gennaio avevo fatto un giro di ascolto con tutte le opposizioni per cercare attraverso lo scambio un arricchimento delle nostre conoscenze ed arrivare a un punto di caduta. Sono fiduciosa perché la Costituzione dovrebbe farsi tutta insieme. Con il secondo giro vedremo se si arriverà a questo. Vediamo se riusciamo ad arrivare a un accordo, io ci spero", ha detto ieri la ministra Casellati.

Ma Elly Schlein ha il timore che l'appuntamento di martedì con Giorgia Meloni "si riveli non un momento di vero confronto, ma solo l'ennesima operazione per distogliere l'attenzione da altre questioni, su cui il governo ha fatto scelte scellerate, dal lavoro all'immigrazione".

Un timore che la segretaria del Partito Democratico ha confessato ieri, intercettata dal quotidiano La Stampa alla manifestazione dei sindacati a Bologna contro la riforma del lavoro. Sarà, ha chiarito Schlein, "solo un incontro istituzionale e poi non saremo solo noi due". Schlein, che domani riunirà la segreteria e i parlamentari delle Commissioni Affari istituzionali, non parteciperà all'incontro con grandi aspettative: "Andremo ad ascoltare quello che il governo ha da dirci, ancora non lo sappiamo, quindi andremo a sentire".

Per il centrodestra, come riferiscono alcuni parlamentari e membri del governo, sarebbe importante coinvolgere nel dialogo con solo i centristi di Azione-Iv, ma anche almeno uno dei due altri grossi partiti di opposizione, cioè Pd e M5s. I dem, tuttavia, come anche Elena Bonetti di Iv, hanno affermato che sul tavolo delle riforme vanno posti tutti i dossier, compreso quello dell'Autonomia, su cui attualmente la distanza sembra incolmabile tra centrodestra e opposizioni.

Il calendario degli incontri

Gli incontri tra la premier Meloni e le opposizioni si terranno martedì 9 maggio alla Camera. Saranno presenti anche i vicepresidenti del Consiglio, Matteo Salvini e Antonio Tajani, la ministra per le Riforme Maria Elisabetta Alberti Casellati, il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, i sottosegretari alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano e Giovanbattista Fazzolari, e il costituzionalista Francesco Saverio Marini.

Si parte alle 12:30, con la componente +Europa; si prosegue poi alle 13 con il Gruppo per le Autonomie e componente Minoranze linguistiche; poi alle ore 13:45 tocca al Gruppo Alleanza Verdi e Sinistra; alle ore 15:30 sarà il turno del Gruppo Azione-Italia Viva-Renew Europe; alle ore 17 è atteso il Gruppo Movimento Cinque Stelle; si chiude alle ore 18:30 con il Gruppo Partito Democratico.

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