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Meloni frena ancora sull’autonomia differenziata (e scontenta la Lega): “No a fughe in avanti”

Meloni dice che il suo governo vuole portare avanti la riforma dell’autonomia differenziata ma, avvisa, senza “storture” o “fughe in avanti”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il messaggio che la presidente del Consiglio Giorgia Meloni vuole inviare alla Lega sull'autonomia differenziata è chiaro: si va avanti per gradi. "È importante e fondamentale un confronto costruttivo tra tutti gli attori coinvolti" cercando di correggere le "storture su cui oggi si basa il rapporto tra Stato e Regioni" perché la modifica del Titolo V "su molte materie, invece di semplificare ha aumentato la conflittualità tra poteri dello Stato, il contenzioso è cresciuto ulteriormente negli ultimi anni". Lo ha detto premier intervenendo in video collegamento a "L'Italia delle regioni", il primo festival promosso dalle Regioni e dalle Province autonome che si svolge a Palazzo Lombardia a Milano.

Dunque "prima di fughe in avanti serve un confronto su collaborazione e competenze. Il governo vuole lavorare a una nuova forma di collaborazione: ricordo le critiche mosse da molti presidenti di Regione per il mancato coinvolgimento" su varie materie e anche "le critiche che io stessa ho mosso sul coinvolgimento mancato di un Parlamento che si ritrovava a votare un testo appena consegnato".

Sono dichiarazioni in linea con quanto la premier ha detto nelle scorse settimane. L'idea di Meloni è infatti quella di fare andare avanti l'autonomia differenziata in parallelo con il presidenzialismo, e comunque definendo prima i livelli essenziali delle prestazioni e dei servizi che devono essere garantiti in modo uniforme sull'intero territorio nazionale.

Non manca comunque una rassicurazione all'alleato di governo Matteo Salvini, che deve rispondere a sua volta alle richieste che arrivano dal Carroccio e dai suoi governatori del Nord. Sull'autonomia differenziata "il governo vuole favorirne l'attuazione in tempi rapidi, in un quadro più ampio di riforme a nostro avviso tutte fondamentali per rafforzare l'attuale assetto dello Stato. L'obiettivo è una maggiore responsabilizzazione per tutti, Regioni, Province e Stato, ma l'autonomia differenziata non sarà mai un pretesto per lasciare indietro alcune parti del territorio italiano: noi lavoreremo per una sua attuazione virtuosa, vogliamo assicurare coesione nazionale".

"La maggiore autonomia che ciascuna Regione potrà chiedere nell'ambito di quanto previsto dalla Costituzione è finalizzata a fare riforme per migliorare l'efficienza dei loro servizi, non a creare disparità tra i cittadini", ha rimarcato il presidente del Consiglio.

"L'auspicio del Governo è che l'autonomia differenziata possa costituire per i territori una sfida, un giusto stimolo per colmare le diversità infrastrutturali, sanitari e sociali che esistono". 

Meloni dice che più basso è il tetto del contante e più c'è evasione

Un passaggio del suo intervento è dedicato anche alla manovra economica: "Avremmo voluto fare di più e meglio ma quando ti confronti con una situazione come quella attuale sul caro energia e caro materie prime ovviamente bisogna lavorare per priorità".

La premier ha difeso anche le discusse misure sull'innalzamento del tetto al contante a 5mila euro e sul Pos, su cui questa mattina Bankitalia ha espresso la sua contrarietà: "Più è basso il tetto al contante e più si rischia evasione perché siccome i contanti io posso averli per mille ragioni, magari tenevo contanti in casa, magari un amico mi ha restituito un prestito che gli ho fatto, se non li posso spendere legalmente tenderò a farlo in nero, per cui più abbassi il tetto al contante più favorisci l'evasione, più aumenti il tetto al contante meno favorisci l'evasione", ha spiegato Giorgia Meloni, in un post su Telegram. L'esatto contrario di quello che dice Bankitalia. Dunque, per Meloni "è falso che la possibilità di utilizzare moneta contante favorisca l'evasione fiscale".

Meloni dice che il governo vuole potenziare la Sanità

Nella manovra ci sono 2 miliardi in più per la sanità. Si tratta però di risorse che andranno in gran parte a coprire gli aumenti delle bollette energetiche degli ospedali.

"Il potenziamento del Servizio sanitario nazionale rappresenta per il governo un tema prioritario a partire dalla necessità di favorire una sanità più vicina ai territori e un utilizzo più efficiente delle risorse del Fondo sanitario nazionale", ha detto ancora Meloni. La premier infine ha giudicato "molto positivo" l'accordo tra le Regioni sulla ripartizione dei Fondi sanitari per il 2022. "Dobbiamo avere come obiettivo la sostenibilità del sistema".

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