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Manovra economica 2023

Manovra, Bankitalia su aumento tetto contante e Pos: “Misure in contrasto con Pnrr e lotta a evasione”

Durante l’audizione sulla legge di bilancio nelle commissioni Bilancio di Camera e Senato Bankitalia ha detto che le nuove misure sulle pensioni avranno un impatto limitato sui conti pubblici.
A cura di Annalisa Cangemi
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Da parte della Banca d'Italia sono arrivati i rilievi sulle modifiche introdotte dal governo sulle pensioni, cioè Quota 103 e la nuova Opzione Donna. "L'impatto delle misure" sulle pensioni "sui flussi di pensionamento e di riflesso sui conti pubblici è limitato". Lo ha detto in audizione sulla legge di bilancio 2023 nelle commissioni Bilancio di Camera e Senato Fabrizio Balassone, Capo del Servizio Struttura Economica del Dipartimento Economia e Statistica della Banca d'Italia.

"Gli interventi in materia di pensioni appaiono improntati a criteri di prudenza dettati dal fatto che il rapporto tra spesa pensionistica e il Pil è ancora lontano dalla sua punta di massima", ha aggiunto. "Per quanto riguarda l'intervento sull'indicizzazione va valutato che i percettori di pensione sono più tutelati rispetto ad altri dall'impatto dell'inflazione sul potere d'acquisto e che beneficiano delle misure connesse per il caro energia".

Bankitalia è anche critica sulla nuova Opzione Donna: "Concedere la possibilità di una uscita anticipata dal lavoro non va nella direzione di incentivare la partecipazione delle donne al lavoro" ha dteto Balassone, il quale ha ricordato che la misura è dettata da altre considerazioni, ossia che "sulle donna ricade di più il peso della cura della casa e della famiglie. Ma – ha aggiunto – c'è da chiedersi se questa è la soluzione migliore per quegli obiettivi". 

Cosa dice Bankitalia su obbligo Pos sopra i 60 euro

Per quanto riguarda la misura della manovra che punta a eliminare l'obbligo di accettare pagamenti con Pos al di sotto i 60 euro – limite che comunque secondo la presidente del Consiglio Meloni è indicativo e può essere abbassato – Balassone dice che "occorre ricordare che anche il contante ha costi, connessi con furti, portavalori e assicurazioni. Nostre stime indicano che nel 2016 il costo del contante in percentuale all'importo della transazione, è superiore a quello delle carte di credito e di debito".

Dopo la bacchetta della Corte dei Conti arriva dunque anche il richiamo di via Nazionale: "Le disposizioni in materia di pagamenti in contante e l'introduzione di istituti che riducono l'onere tributario per i contribuenti non in regola rischiano di entrare in contrasto con la spinta alla modernizzazione del paese che anima il Pnrr e con l'esigenza di continuare a ridurre l'evasione fiscale".

Cosa pensa Bankitalia delle modifiche al Reddito di cittadinanza

La Banca d'Italia si è espressa anche sulle modifiche al Rdc. Secondo il testo della manovra bollinato dalla Ragioneria di Stato, il sussidio verrà tolto agli occupabili tra 8 mesi. Poi dal 2024 la misura verrà abolita e sostituita con un sistema nuovo. Con la modifica dello strumento "la riduzione del sussidio prevista nel 2023 potrebbe riguardare anche famiglie difficilmente in grado di trovare una fonte di reddito alternativa sul mercato del lavoro, per di più in un contesto di rallentamento dell'economia e con un costo della vita in significativo aumento", ha sottolineato Balassone.

"L'attuale assetto del reddito di cittadinanza – precisa Balassone – non è privo di aspetti critici. Questi sono legati alla duplice natura dello strumento che è al contempo misura assistenziale e di politica attiva del lavoro. La riforma annunciata dal governo potrebbe essere l'occasione per superare questa ambiguità e rafforzare l'efficacia delle misure nelle situazioni di bisogno. Non va peraltro dimenticato che i radicali cambiamenti dei paradigmi produttivi in corso a livello globale potrebbero rendere obsolete le competenze di molti lavoratori, richiedendo un rafforzamento delle misure di sostegno al reddito".

"La legge di bilancio prevede l'abolizione dal 2024 del reddito di cittadinanza e, utilizzando larga parte dei fondi che così si renderebbero disponibili, prospetta un riordino delle politiche di contrasto alla povertà. Nel complesso per effetto di queste misure è prevista una riduzione delle spese di 0,7 miliardi il prossimo anno e di un miliardo in ciascuno dei due anni successivi", ha spiegato il capo del Servizio Struttura economica della Banca d'Italia. Eppure il Rdc "ha rappresentato una tappa significativa nell'ammodernamento del nostro sistema di welfare, in questi anni – ha osservato – il sussidio ha contribuito dapprima a contenere gli effetti negativi dell'epidemia di Covid-19 sul reddito disponibile delle famiglie più fragili e poi a sostenerne il potere d'acquisto, particolarmente colpito dal recente shock inflazionistico".

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