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Come può ancora cambiare la manovra, le richieste dei partiti dalle pensioni minime al Superbonus

Dall’innalzamento delle pensioni minime, alla proroga dello smart working, fino al supebonus, le richieste dei partiti per modificare la manovra sono diverse.
A cura di Annalisa Girardi
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Restano ancora tanti nodi da sciogliere sulla legge di Bilancio, in questo momento alla Camera. Anche dopo la scrematura degli emendamenti presentati, le proposte di modifica sono centinaia. E il margine di lavoro, soprattutto a causa della scarsità di risorse disponibili, resta ristretto. Dall'innalzamento delle pensioni minime, alla proroga dello smart working, fino al supebonus, le richieste dei partiti sono diverse: a queste si aggiunge anche il parere della Commissione europea che dovrebbe arrivare questa settimana e che potrebbe costringere la maggioranza a ulteriori interventi. Ad esempio sui pagamenti con il Pos, tema su cui Bruxelles ha già frenato, sollecitando il governo a rispettare gli impegni presi con il Pnrr.

A tutto questo va aggiunta la mobilitazione annunciata dai sindacati, che chiedono l'aumento dei salari, un maggiore contrasto al precariato e una riforma fiscale in senso progressivo. Non solo, le parti sociali insistono anche per continuare con la tassazione degli extraprofitti e per stanziamenti più corposi a scuola a sanità.

Per quanto riguarda la maggioranza, tante richieste arrivano da Forza Italia, che insiste soprattuto per l'innalzamento delle pensioni minime. "Le pensioni minime da portare a 600 euro, almeno per gli over 75 e l'intervento per consentire zero tasse per chi assume i giovani. Queste sono le nostre priorità", ha commentato oggi il capogruppo azzurro alla Camera, Alessandro Cattaneo, in un'intervista pubblicata su La Stampa. Forza Italia insiste anche sulla questione del Superbonus, chiedendo una proroga fino al 31 dicembre per poter presentare le comunicazioni di inizio dei lavori: sulla misura è prevista per oggi una riunione di maggioranza con i tecnici per capire in che modo intervenire senza penalizzare le imprese.

Tra gli emendamenti proposti da Fratelli d'Italia c'è anche quello sul Bonus cultura ai diciottenni, su cui l'opposizione ha annunciato battaglia. "L' emendamento verrà riformulato in modo da dare continuità alla Carta però con i cambiamenti che condivideremo con il ministero", ha commentato il presidente della commissione Cultura, Federico Mollicone. Sul versante delle opposizioni, il Movimento Cinque Stelle prova a difendere il Reddito di cittadinanza, mentre il Partito democratico ha presentato una serie di emendamenti in tema lavoro, ad esempio con il salario minimo. Il Terzo polo, infine, punta all'abolizione di alcune micro-tasse.

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