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Matteo Renzi: “Il M5s è a pezzi, ma il governo non rischia”

Matteo Renzi, il leader di Italia viva, in un’intervista rilasciata al Messaggero, assicura: “La maggioranza regge tranquillamente, M5s non so. Io non credo che sarà un anno facilissimo per i grillini, tutt’altro. Però i segnali di chi sta lasciando il Movimento vanno tutti nella direzione della prosecuzione della legislatura”.
A cura di Annalisa Cangemi
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"La maggioranza regge tranquillamente, M5s non so. Io non credo che sarà un anno facilissimo per i grillini, tutt'altro. Però i segnali di chi sta lasciando il Movimento vanno tutti nella direzione della prosecuzione della legislatura". Lo ha detto il leader di Italia Viva Matteo Renzi in un'intervista al Messaggero. "Insomma l'esodo dalla Piattaforma Rousseau è appena iniziato. Ma continuo a pensare che sia più saggio per tutti arrivare a scadenza naturale della legislatura. E se i grillini ci arriveranno meno forti e' un problema tutto loro", ha sottolineato l'ex premier.

A proposito dell'incontro tra Zingaretti e Di Maio, Renzi ha commentato così: "Ogni incontro tra segretari per me è positivo. Spero però che in queste ore Di Maio trovi il tempo di seguire soprattutto i dossier di politica estera", e "se fossi il ministro degli Esteri mi preoccuperei delle vere guerriglie, non di quelle farlocche interne a M5S. E anche se non farlocche, comunque insignificanti davanti ai problemi del Mediterraneo e del ruolo strategico dell'Italia in questa zona".

"In questi giorni di festa ho ripreso a sentirmi anche con Zingaretti dopo le polemiche post scissione. E mi sembra un fatto positivo. Lavoriamo tutti insieme con le nostre diverse sensibilità", ha aggiunto.

Quanto alla revoca delle concessioni di Autostrade, Renzi ha ricordato: "Abbiamo già votato contro in Cdm. Voteremo contro in Parlamento. Perché punire chi ha sbagliato sul Morandi o altrove è sacrosanto. Fare leggi improvvisate che privano il Paese di credibilità internazionale e fanno fuggire gli investitori internazionali invece è un assurdo. Se giuridicamente ci sono le condizioni per la revoca lo devono dire i tecnici, non i demagoghi".

Le carte sulla vicenda Gregoretti "non le abbiamo ancora studiate ma non mi pare di vedere novità rispetto alla Diciotti. Dunque immagino che replicheremo il voto di allora", ha spiegato. "Il punto politico è capire se la decisione l'ha presa Salvini da solo o anche con gli altri. Ma a questa domanda – ha proseguito Renzi – devono dare una risposta Salvini, Conte, Toninelli, non noi. Per noi quella decisione fu una mostruosità umana e giuridica. Vedremo che dirà Salvini e che diranno i suoi ex colleghi ministri".

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