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Matteo Renzi dice no al rimpasto: “Non ci comprano con due poltrone, prendiamo i soldi del Mes”

Matteo Renzi ha detto di non voler far cadere il governo, ma detta le sue condizioni: “Ci sono 36 miliardi che potrebbero andare a irrobustire il servizio sanitario, inutile dire che i medici sono eroi e poi non dargli i soldi. Questi 36 miliardi sono bloccati con un no ideologico dei Cinque stelle e di Conte: a me sembra una follia. Prendiamo i soldi, mettiamoli sulla sanità e smettiamola con le polemiche”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il presidente del Consiglio Conte incontrerà giovedì mattina alle 9 a Palazzo Chigi Matteo Renzi e la delegazione di Italia viva. L'incontro si sarebbe dovuto tenere oggi ma è stato rinviato a dopo il ritorno della ministra Teresa Bellanova da Bruxelles. Il presidente del Consiglio ha infatti avviato una verifica di governo, e questa sera ha incontrato la delegazione di Leu, con il ministro della Salute Roberto Speranza, i capigruppo Federico Fornaro e Loredana De Petris, Nicola Fratoianni e Rossella Muroni.

Intanto Matteo Renzi, che ha minacciato ancora una volta di staccare la spina al governo nella sua enews di oggi, dicendo che le sue ministre Bellanova e Bonetti sono pronte a dimettersi, ha spiegato al Tg5 le sue intenzioni: "Non ci penso neppure a fare cadere il governo, ma ci sono 846 morti e davanti a questo non si può fare finta di niente. Nel caso in cui non ci troviamo d'accordo" con il premier Giuseppe Conte sulle condizioni poste da Italia viva "certo non ci facciamo comprare con un baratto per due poltrone, siamo pronti a lasciare le poltrone di due ministre che abbiamo: noi non siamo alla ricerca di uno sgabello".

"La palla ora tocca al presidente del Consiglio. Noi abbiamo parlato chiaro in Parlamento". La condizione per evitare le dimissioni delle ministre di Iv riguarda la sanità: "Ci sono 36 miliardi che potrebbero andare a irrobustire il servizio sanitario, inutile dire che i medici sono eroi e poi non dargli i soldi. Questi 36 miliardi sono bloccati con un no ideologico dei Cinque stelle e di Conte: a me sembra una follia. Prendiamo i soldi, mettiamoli sulla sanità e smettiamola con le polemiche", aggiunge con riferimento al Mes.

Sull'eventualità di un rimpasto, per superare questo momento difficile per il governo il leader di Iv ha chiarito: "È un'assurdità pensare di risolvere un problema politico con uno scambio di poltrone, qui bisogna mettere in moto le migliori energie del paese, mettiamoci a lavorare".

"Se ci fosse una crisi c'è una cosa più importante del Pd, la Costituzione che prevede di vedere se ci sono i numeri in Parlamento per una nuova maggioranza", ha detto poi l'ex premier commentando la proposta del Pd di tornare alle elezioni in caso di crisi. "Ma io – ha aggiunto – continuo a sperare che non si parli di crisi ma di come spendere bene i soldi anziché affidarli a 300 consulenti spuntati dal nulla, magari amici degli amici".

Questa sera il premier Conte ha inviato un messaggio a Renzi: "Sono stati posti problemi politici e li affronteremo. Il governo deve andare avanti, abbiamo la responsabilità di andare avanti, ma possiamo andare avanti a determinate condizioni, avendo ben chiari gli obiettivi comuni. Non possiamo galleggiare, nessuno vuole riscaldare poltrone", ha detto in un'intervista al direttore de ‘La Stampa' Massimo Giannini.

M5s attacca Renzi

"Renzi insiste per il Mes. Posizione legittima, che ovviamente non condividiamo ma comprendiamo perché vediamo, nell'insistenza a fare debito con uno strumento rischioso, il tentativo di mettere una pezza su scelte del passato. Come hanno illustrato la Fondazione Gimbe e il Corriere della sera, i governi Renzi hanno tolto alla Sanità 16 miliardi in 2 anni e mezzo. Caro Matteo, ti capiamo, ma non è il Mes lo strumento migliore per riparare ai propri errori". Lo dice il M5s in un post accompagnato da un grafico secondo cui i governi Monti, Letta, Renzi e Gentiloni hanno tagliato in tutto 36 miliardi alla sanità, tanti quanti il Mes.

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