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Matteo Lepore è il nuovo sindaco di Bologna, alle comunali il centrosinistra batte Fabio Battistini

Le elezioni comunali di Bologna si chiudono al primo turno con la vittoria di Matteo Lepore che supera il 60% di voti. Non ha raggiunto il ballottaggio in cui confidava, invece, l’aspirante sindaco del centrodestra Fabio Battistini fermo al 29%. Lepore guida un’ampia coalizione di centrosinistra che ha tenuto dentro Partito Democratico e Movimento 5 Stelle.
A cura di Giuseppe Pastore
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Una vittoria annunciata e adesso praticamente confermata dai risultati che chiudono al primo turno le elezioni comunali di Bologna. È ormai ufficiale: stando ai dati del Viminale, il centrosinistra di Matteo Lepore ha vinto con il 62% di voti contro lo sfidante Fabio Battistini, il candidato civico che non arriva al 30%, su cui, non senza fatica, avevano trovato un'intesa Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia. Lepore sarà quindi il successore dell'uscente sindaco Virginio Merola nella cui amministrazione ha ricoperto anche l'incarico di assessore alla Cultura. La vittoria è stata favorita dalla larga coalizione di centrosinistra che a Bologna, come a Napoli, è riuscita a riproporre anche l'alleanza nazionale tra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle. L'unica preoccupazione è stata dettata dal calo di affluenza che per il capoluogo emiliano, durante la giornata di ieri, è stata addirittura inferiore alla media regionale salvo poi recuperare in serata, quando alle ore 23 il 35,1% degli aventi diritto si è recato ai seggi. Oggi, invece, la percentuale è salita al 51,1% contro il 59,6% del 2016.

Matteo Lepore è stato considerato da subito come il favorito per la guida di Palazzo d’Accursio, complice una storica collocazione di sinistra del capoluogo e una campagna elettorale condotta a fatica dal centrodestra. La candidatura di Battistini, infatti, è stata al centro di trattative continue tra Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia e non è stata pienamente condivisa da quest'ultima che, invece, avrebbe preferito scommettere su Andrea Cangini, il senatore azzurro proposto inizialmente dal partito. Una distanza rispetto alle scelte della coalizione che di fatto, ha comportato l'assenza del partito di Silvio Berlusconi dalla campagna elettorale. Insomma, i dissidi interni al centrodestra si sono palesati tutti a Bologna dove i sondaggi escludevano un ballottaggio e tanto più una vittoria. Per questo, Fabio Battistini ha puntato tutto sulla sua estrazione civica pur di recuperare per avvicinarsi allo sfidante e sperare in un ballottaggio. La stessa leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni aveva detto che Battistini era un candidato in grado di "allargare il perimetro del centrodestra verso i civici". La partita di Bologna però era complessa e l'esito del voto non ha fatto che confermarlo.

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