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Mattarella: “Serve una profonda riforma della Giustizia, il Csm recuperi il rigore”

Nel discorso alle Camere dopo il nuovo giuramento come Capo dello Stato, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha parlato di una giustizia che deve recuperare “efficienza e credibilità”.
A cura di Giacomo Andreoli
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Una profonda riforma della Giustizia. La chiede Sergio Mattarella in Parlamento nel suo discorso di insediamento dopo il secondo giuramento come Capo dello Stato. Il Presidente della Repubblica ha risposto all'appello di avvocati e magistrati critici nei confronti del cosiddetto "sistema delle correnti" emerso con lo scandalo Palamara. D'altronde Mattarella è e rimane alla guida del Csm, il Consiglio superiore della magistratura, quindi al vertice del sistema giudiziario, letteralmente travolto da quella vicenda. E del Csm il Capo dello Stato chiede una riforma, soprattutto nel meccanismo d'elezione, già dal 2019.

«Mi preme sottolineare – ha spiegato Mattarella- che un profondo processo riformatore deve interessare anche il versante della giustizia. Per troppo tempo è divenuta un terreno di scontro che ha sovente fatto perdere di vista gli interessi della collettività». E poi, entrando nello specifico, chiede che il Consiglio superiore della magistratura corrisponda «alle pressanti esigenze di efficienza e di credibilità, come richiesto a buon titolo dai cittadini». Per questo «occorre che venga recuperato un profondo rigore».

Mattarella: "La fiducia dei cittadini nella magistratura si è indebolita"

Il Presidente della Repubblica auspica che le riforme legate alla giustizia vengano approvate presto, affinché il Csm possa svolgere a pieno la sua funzione «valorizzando le indiscusse alte professionalità su cui la Magistratura può contare, superando logiche di appartenenza che, per dettato costituzionale, devono rimanere estranee all’Ordine giudiziario».

Infatti secondo Mattarella, «indipendenza e autonomia del Consiglio sono principi preziosi e basilari della Costituzione, ma il loro presidio risiede nella coscienza dei cittadini: questo sentimento è fortemente indebolito e va ritrovato con urgenza». L'azione della maggioranza potrebbe ora essere spinta dal referendum primaverile sulla giustizia, promosso da Lega e Radicali. Qualunque sia l'esito dei quesiti posti ai cittadini.

"La riforma non è responsabilità solo della politica"

Quindi l'invito a nutrire in maniera convinta fiducia e non diffidenza verso la giustizia e l’Ordine giudiziario. La riforma auspicata, poi, secondo Mattarella non è solo una responsabilità della politica, ma anche di magistrati e avvocati.

«La magistratura e l’avvocatura – ha scandito il Presidente- sono chiamate ad assicurare che il processo riformatore si realizzi, facendo recuperare appieno prestigio e credibilità alla funzione giustizia, allineandola agli standard europei».

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