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Mario Adinolfi lancia il nuovo partito dei cattolici: “Il Popolo della Famiglia”

Il leader del Family Day proverà ad intercettare l’elettorato cattolico. In campo già alle prossime elezioni amministrative.
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E’ ufficiale: Mario Adinolfi, leader riconosciuto del Family Day, lancia un nuovo partito. Si chiamerà “Popolo della Famiglia” ed è già disponibile il logo: sfondo viola, nome su lettere bianche, in alto la scritta “no al gender nelle scuole” ed in basso, come simbolo, una famiglia tradizionale, composta da padre, madre, figlio e figlia, disegnata da un bambino. Adinolfi utilizza, per l’annuncio della nascita di un nuovo partito in Italia, l’articolo di apertura de La Croce, il quotidiano online da lui diretto. L’altro promotore del partito è Gianfranco Amato, presidente dell’associazione “Giuristi per la vita”, che da anni macina chilometri in giro per l’Italia come conferenziere sui temi della famiglia e del gender nelle scuole, trovando ampie folle riunite in teatri o saloni parrocchiali dovunque vada.

Adinolfi e Amato lo mettono bene in chiaro: il loro obiettivo è quello di rispondere “il grido che da tutta Italia si leva per provare a fermare un paese avviato verso il baratro” dopo che è “stato chiesto da migliaia di messaggi di costituire un soggetto politico”. Il Popolo della Famiglia sarà presente alle imminenti elezioni amministrative “in tutta Italia, chiedendo un miracolo al Signore”. Questo perché, con oggi, ci sono appena 69 giorni di tempo “per raccogliere decine di migliaia di firme certificate da notaio o pubblico ufficiale, presentare candidati sindaci e liste collegate, preparare una campagna elettorale di 30 giorni che chieda consenso su una idea precisa: sui principi della vita e della famiglia, sui diritti dei deboli non si negozia.” Il programma, dunque, è abbastanza chiaro anche se è meno chiaro cosa c’entrino i temi etici all’interno di elezioni amministrative.

Sia Mario Adinolfi che Gianfranco Amato intendono prendersi lo spazio politico fino ad oggi occupato dai parlamentari che si dichiarano cattolici, ma hanno votato a favore del ddl Cirinnà, approvando, al Senato, l’istituzione delle unioni civili. Gli strali dei due sono indirizzati soprattutto contro Matteo Renzi ed Angelino Alfano. Secondo i promotori del Popolo della Vita, il nuovo partito può rappresentare “un popolo dai valori forti, saldi, per i quali non c’è predisposizione ad alcun compromesso. Un popolo che vuole salvaguardare la propria identità e non accetta che dalle scuole siano estirpati a dicembre il Natale e a marzo la Pasqua. Un popolo che nelle aule scolastiche vuole il Crocifisso come segno della propria identità, non un corso gender per bambini di cinque anni da turbare nell’aspetto dell’identità sessuale.”

“Il Popolo della Famiglia” ha deciso, dunque, di scendere in campo per chiedere agli italiani dei consensi elettorali per “cambiare la storia d’Italia, e di fare del nostro Paese il luogo da cui potrà partire una resistenza anche a livello europeo, che, presto o tardi, spazzerà via tutti quei falsi miti di progresso incardinati nelle società di mezzo continente da normative ispirate al più bieco individualismo.” Adinolfi ed Amato non hanno intenzione di farlo da soli, bensì “con l’aiuto di Dio, con lo sguardo benevolo di Maria Vergine” e con il sostegno di quanti, mandando la propria disponibilità via e-mail, aderiranno al progetto, per “mettersi in marcia per fare quel che è giusto e salvare l’Italia dalla sua deriva verso il nulla.”

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