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Luigi Di Maio: “Tenuta del Paese è a rischio, troppa tensione nelle aule parlamentari”

Luigi Di Maio teme per la tenuta del Paese: “Il rischio che lo stato di tensione registrato nelle aule parlamentari possa allargarsi anche al di fuori del Palazzo c’è”. Nega poi qualsiasi ipotesi di rimpasto di governo o di governo tecnico: “Non è un’opzione.Solo in Italia si parla di far cadere il governo nel bel mezzo di una pandemia e lo trovo assurdo”.
A cura di Annalisa Cangemi
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"Il rischio che lo stato di tensione registrato nelle aule parlamentari possa allargarsi anche al di fuori del Palazzo c'è. La politica ha il compito ed il dovere di salvaguardare la tenuta del Paese". Lo ha dichiarato in un'intervista a ‘Il Messaggero' il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. L'allusione è allo scontro che si è consumato nelle aule parlamentari in questa settimana, con la mozione di sfiducia al ministro Bonafede, che è stata poi respinta, e con l'intervento del deputato pentastellato Riccardo Ricciardi, che alla Camera ha puntato il dito contro la gestione dell'emergenza in Lombardia, evidenziandone gli errori.

Sull'ipotesi di un eventuale ‘governo tecnico', o di un rimpasto, ha detto: "Il governo è solido, pensare di farlo cadere in questo momento sarebbe folle. Non è un'opzione nemmeno il rimpasto di cui qualcuno parla. Bisogna piuttosto lavorare per dare risposte al Paese", ha spiegato, anche alla luce delle tensioni nella maggioranza, con la ministra dell'Istruzione Azzolina bersagliata dal Pd, soprattutto per la questione concorsi.

"Solo in Italia si parla di far cadere il governo nel bel mezzo di una pandemia e lo trovo assurdo – ha sottolineato il titolare della Farnesina – Per quanto riguarda le prerogative costituzionali non sono certo opinabili, anzi sono ben chiare, non esistono automatismi". A proposito, infine, dell'ex governatore della Bce, Mario Draghi, il ministro ha risposto che è "una persona autorevole, il cui nome è usato per fare polemica politica, tutto qua".

Sul fronte vacanze, per l'estate 2020, Di Maio ha sottolineato che l'Italia ha già ottenuto il "risultato" di sospendere possibili corridoi turistici in Europa, ma per incentivare il turismo non basta. È necessario "fare in modo che soprattutto i cittadini tedeschi possano venire in vacanza da noi". Di Maio ha anche detto di avere contatti "intensi e cordiali" con il suo omologo tedesco, Heiko Maas.

Di un rilancio del turismo, ha spiegato il titolare della Farnesina, "ne hanno bisogno le nostre strutture ricettive, il comparto alberghiero, i nostri ristoratori, insomma la nostra economia e con il ministro Franceschini stiamo lavorando in tandem sul dossier".

"Se necessario – ha annunciato Di Maio – dopo il 3 giugno mi recherò in Germania, Slovenia, Austria per parlarne direttamente con i miei colleghi. Mentre il 4 vedrò Le Drian (il ministro degli Esteri francese, ndr) a Roma: un'occasione per mostrare il reale stato di salute del nostro Paese". 

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