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Luigi Di Maio: “I soldi per evitare aumento dell’Iva li troviamo subito, li prendiamo da evasori”

Il vicepresidente del Consiglio, Luigi Di Maio, si dice certo che il governo eviterà l’aumento dell’Iva senza difficoltà e spiega come sarà possibile farlo: “Siamo un Paese che ha 300 miliardi di euro di evasione fiscale. I 23 miliardi per evitare l’aumento dell’Iva se vogliamo li troviamo velocemente”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Foto: Sky Tg24
Foto: Sky Tg24

Durante la campagna elettorale per le elezioni europee, che si avvicina ormai ai suoi ultimi giorni, non ci sono solo gli scontri tra Lega, Movimento 5 Stelle e Pd, ma a tenere banco è anche la situazione economica dell’Italia. Non a caso, il capo politico del M5s, Luigi Di Maio, durante la puntata di Tribù – Europa 19, in onda su Sky Tg 24, parla della prossima legge di Bilancio e delle clausole di salvaguardia da sterilizzare per evitare l’aumento dell’Iva. “Siamo un Paese che ha 300 miliardi di euro di evasione fiscale. I 23 miliardi per evitare l’aumento dell’Iva se vogliamo li troviamo velocemente, noi dobbiamo trovare le risorse anche per fare altro. Dobbiamo introdurre la regola semplicissima che per i grandi evasori c’è il carcere. Vedrete come funziona da deterrente. Questa norma andrà fatta subito dopo le europee”, afferma il vicepresidente del Consiglio.

Sulla tenuta del governo, anche dopo le europee, Di Maio sembra non avere dubbi: “Durerà ancora quattro anni. Il primo anno finirà il primo giugno e ci sono altri quattro anni per andare avanti in cui dobbiamo fare un mare di cose”. Ma parlando del suo alleato di governo, Matteo Salvini, il ministro del Lavoro non risparmia una battuta sulla questione dei voli di Stato: “Sono mesi che i gruppi locali mi dicono: ‘qui è venuto Salvini, perché tu non vieni?’. Pensavo fosse una questione di una mia presenza al ministero, forse eccessiva rispetto all’attività sul territorio. Mi consola sapere che lui utilizzava dei voli di Stato, che sono legittimi, si possono utilizzare dal punto di vista tecnico. Io mi muovo sempre con i voli di linea, con cui è un po’ più difficile riuscire a onorare delle tappe forzate come quelle che faceva lui. In questo anno io non ho mai preso un volo di Stato, un’unica volta ho preso un volo della protezione civile per andare in un’area terremotata. Continuerò a farlo perché per me è un grande piacere utilizzare i voli di linea e incontrare tanta gente”.

Altro tema che potrebbe dividere i due è quello del decreto sicurezza bis: “Se il ministero dell’Interno e il ministro dell’Interno hanno sentito l’esigenza di fare un Decreto Sicurezza Bis è perché è stato dimenticato qualcosa nel primo. Credo che c’è una cosa da mettere nel secondo Decreto Sicurezza che riguarda l’immigrazione, cioè i rimpatri. Ci aspettiamo che ci siano queste cose nel Decreto Sicurezza, altrimenti è uno spot elettorale. Questo decreto sicurezza bis è nato all’indomani del caso Siri, non vorrei che fosse una trovata elettorale per distrarre dal caso Siri”.

Di Maio ribadisce anche il suo no al Pd e una possibile alleanza con i dem, spiegando le sue motivazioni: “Questo Pd ha cambiato il volto con Zingaretti, ma è, se possibile, peggio e più subdolo di quello di Renzi. È un partito che ha detto di voler difendere i più deboli e l’unica proposta di legge che ha presentato è la legge Zanda, che aumenta gli stipendi dei parlamentari. Inoltre hanno ritirato la legge sul salario minimo. Di tutti i partiti negli scandali di corruzione quello che si sta comportando nella maniera più vergognosa è il Pd”.

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