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Lo strappo di Grillo affossa il progetto di Conte: il M5s si spacca, parlamentari nel caos

Il post di Beppe Grillo stronca definitivamente la bozza del nuovo statuto proposto da Conte, la frattura tra i due è insanabile. Per l’ex premier Grillo “ha scelto di fare il padre-padrone”. Sgomento tra i vertici del partito, che hanno sperato a lungo in una mediazione. Stasera è attesa una riunione dei parlamentari Cinque Stelle.
A cura di Annalisa Cangemi
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Non c'è più nulla da fare: la rottura tra Conte e Grillo è ormai irrecuperabile. La bozza del nuovo statuto, bollato come "seicentesco", è irricevibile per l'ex comico. E così il fondatore e Garante del Movimento Cinque Stelle ha chiuso definitivamente la porta all'ex presidente del Consiglio, voluto proprio dai pentastellati. Beppe Grillo non ha gradito l'ultimatum del leader designato, non ha voluto cedere pezzi di ‘sovranità', mettendosi da parte per far brillare la nuova stella, acclamata da gran parte della base. E la frittata è fatta.

Panico nel M5s, che si spacca tra contiani e no. E ora all'ex premier non resta che fondare un nuovo partito, in cui potrebbero confluire parte dei Cinque Stelle, già insofferenti al garante. I big del partito, da Di Maio a Fico, che hanno cercato a lungo una mediazione tra i due, non si sono ancora espressi. Beppe Grillo "ha scelto di fare il padre-padrone", così avrebbe detto Giuseppe Conte agli esponenti M5S a lui più vicini, commentando il post dell'ex comico. La reazione di Conte al ‘Vaffa' di Grillo è riportata da Il Foglio.it, ma nelle prossime ore è atteso un commento ufficiale dell'ex premier. Ieri pomeriggio al Senato il gruppo dei pentastellati si è riunito per fare il punto dopo l'attacco del garante, e stasera è attesa una riunione dei parlamentari.

"Non possiamo lasciare che un movimento nato per diffondere la democrazia diretta e partecipata si trasformi in un partito unipersonale governato da uno statuto seicentesco", così Grillo ha affossato lo statuto su cui l'avvocato ha lavorato negli ultimi mesi. "Le organizzazioni orizzontali come la nostra per risolvere i problemi non possono farlo delegando a una persona la soluzione perché non sarebbero in grado di interiorizzarla quella soluzione e di applicarla, ma deve essere avviato un processo opposto: fare in modo che la soluzione decisa, in modo condiviso, venga interiorizzata con una forte assunzione di responsabilità da parte di tutti e non di una sola persona". È qui il nodo di tutta la questione: per Grillo non può esserci alcuna personalizzazione, pena la dissoluzione del Movimento, declassato a partito tradizionale.

Il post sul blog è durissimo, una stroncatura della figura e del progetto dell'ex premier: "Conte può creare l'illusione collettiva (e momentanea) di aver risolto il problema elettorale, ma non è il consenso elettorale il nostro vero problema. Il consenso è solo l'effetto delle vere cause, l'immagine che si proietta sullo specchio. Conte non ha né visione politica, né capacità manageriali".

Grillo non si è limitato a bocciare il programma di ristrutturazione di Conte, ma ha anche richiamato Casaleggio chiedendogli di indire su Rousseau la votazione per il Comitato direttivo. La consultazione potrebbe svolgersi a stretto giro, anche il prossimo weekend. Ma chi si candiderà ora alla guida di quel che resta del M5s?

Le reazioni nel M5s dopo la rottura

Lo strappo di Grillo ha generato un terremoto tra i parlamentari. I vertici del M5s si sono riuniti a cena in un ristorante di Roma, per fare il punto su quanto accaduto. All'incontro ci sono il ministro dell'Agricoltura e capodelegazione M5S al governo Stefano Patuanelli, il capogruppo al Senato Ettore Licheri, i deputati D'Uva e Silvestri, il senatore Cioffi e altri.

"Penso che Conte è una risorsa per il M5S e continuo a pensarlo. Conte è stato premier del Movimento per due governi", dice a Fanpage.it il capodelegazione del M5S Stefano Patuanelli, che guida il partito dei contiani. Anche i senatori Paola Taverna e Ettore Licheri sono con lui. E a proposito di un partito di Conte al di fuori del M5S Patuanelli dice: "Questo oggi non lo so, è tutto troppo caldo. Ci ragioneremo, dobbiamo mantenere il sangue freddo. È un momento difficile ma come sempre lo supereremo. Grillo è il Garante del M5S, non smetterà di essere il Garante".

"Non ci resta che sperare in un'ultima mediazione", dice sconsolato D'Uva. "Non so cosa succederà nei prossimi giorni, è un momento sicuramente duro", dice Francesco Silvestri. "Grillo ha sempre incarnato i valori del M5s, perché è il fondatore. Adesso dobbiamo vedere quale sarà il cammino", aggiunge. "Ci piace a volte complicarci la vita, ma ne usciremo più forti che mai", assicura Licheri.

"Sono rimasto sorpreso e amareggiato dalle parole di Beppe Grillo e credo che richiamare in causa Rousseau, dopo mesi nei quali si è lavorato per chiudere definitivamente quella stagione, sia incomprensibile", scrive il senatore del M5S, Gianluca Perilli in un post. "Trovo anche esagerate e inappropriate le parole dirette a Giuseppe Conte il quale, al contrario, negli ultimi tre anni ha dato prova di capacità fuori dal comune, in uno dei momenti più difficili della storia di questo paese". 

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