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Legge di bilancio, Conte: “Non sto lavorando a un deficit sotto il 2%”

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte nega l’ipotesi di un possibile calo del rapporto deficit pil sotto il 2%. “Non sto lavorando a questo obiettivo”, ha dichiarato il premier. “Sulla manovra  nel volgere di qualche giorno avremo un ulteriore passaggio con le istituzioni Ue e confido di pervenire ad una soluzione condivisa che ci possa evitare l’infrazione”.
A cura di Charlotte Matteini
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Una riduzione del deficit sotto il 2%? Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte nega l'ipotesi di un possibile calo del rapporto deficit pil sotto la soglia psicologica del 2%. Rispondendo a una serie di domande sul negoziato con la Commissione europea, il premier ha dichiarato: "Non sto lavorando a questo obiettivo", negando dunque le indiscrezioni che descrivevano come allo studio quest'ipotesi. Un deficit sotto il 2%, però, è precisamente quanto avrebbe chiesto la Commissione europea, che in fase di trattativa avrebbe richiesto che il rapporto venga abbassato all'1,95% e che venga effettuato un taglio di 4 miliardi e mezzo di euro.

"Sulla manovra  nel volgere di qualche giorno avremo un ulteriore passaggio con le istituzioni Ue e confido di pervenire ad una soluzione condivisa che ci possa evitare l'infrazione", ha spiegato Conte, annunciando che a breve ci sarà un nuovo confronto con la Commissione europea. Dal fronte europeo, però, è arrivata la presa di posizione dell'Eurogruppo, il quale ha richiamato l'Italia al rispetto delle regole comunitarie: "Sosteniamo la valutazione della Commissione Ue e raccomandiamo all'Italia di prendere le misure necessarie a rispettare le regole del Patto di stabilità".

Quanto a un possibile vertice con i due vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio e con il ministro dell'economia Tria, Conte ha negato l'ipotesi: "Non c'è nessun vertice, ma quale vertice? Qui si lavora sempre, non c'è bisogno mica di farne …". Nel corso della giornata, infine, il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, ha chiesto al governo di modificare la manovra e di fare di tutto per evitare la procedura d'infrazione che l'Unione potrebbe attivare: "Considerando che con appena quattro miliardi evitiamo la procedura di infrazione europea, direi a conte di chiamare i suoi due vicepremier e direi loro di togliere due miliardi a testa. Se uno dei due non vuole arretrare, mi dimetterei e denuncerei all'opinione pubblica chi si rifiuta".

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