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Legalizzare la prostituzione: la prima proposta degli iscritti del M5S

“Lotta alla prostituzione clandestina”, si intitola la prima proposta di legge elaborata dagli iscritti del Movimento 5 Stelle attraverso la nuova piattaforma Rousseau. La parlamentare europea di Forza Italia Elisabetta Gardini la critica duramente.
A cura di Charlotte Matteini
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prostituzione anziano

Una delle prime proposte di legge che verranno elaborate utilizzando il nuovo sistema operativo Rousseau è stata presentata e riguarda la legalizzazione della prostituzione, o meglio – per essere ancora più precisi – la riapertura delle case chiuse, proposta dall'attivista del Movimento 5 Stelle Daniele Todisco, impiegato romano di 39 anni. Attraverso la piattaforma Rousseau, infatti, sia i parlamentari, che i consiglieri regionali o comunali eletti in tutto il territorio italiano, sia qualunque attivista correttamente iscritto al Movimento 5 Stelle è abilitato a proporre disegni legge, che potranno essere modificati con l'apporto dell'intera comunità grillina, votare i provvedimenti e fornire il proprio parere su determinate questioni che di volta in volta potranno essere poste dallo staff del Movimento 5 Stelle.

Rousseau, per definirla utilizzando poche parole, è una piattaforma di democrazia diretta messa a punto dai 5 Stelle ed è stata ufficialmente presentata sul Blog di Beppe Grillo il 17 luglio dello scorso anno, entrando in funzione, dopo un iniziale periodo di rodaggio e assestamento, un mese fa circa. A partire dalla data ufficiale del lancio sono state presentate in tutto 129 proposte di legge: 120 sono state respinte dallo staff del Movimento perché incostituzionali, non coerenti con il programma o i valori del Movimento 5 Stelle, incomplete oppure prive di indicative informazioni circa le modalità di finanziamento attraverso l'utilizzo di fondi pubblici.

Le nove proposte rimaste "in gara", invece, sono state valutate e vagliate dagli iscritti e, dopo regolare votazione online, quelle risultate essere le più votate a breve verranno presentate in parlamento dai cittadini portavoce eletti. Tra le nove proposte, quella relativa alla legalizzazione della prostituzione è risultata essere tra le preferite, raccogliendo 4.058 preferenze e piazzandosi subito dietro a quella relativa all'introduzione del vincolo di mandato (6.020 voti).

Nella scheda di descrizione elaborata dall'attivista romano Daniele Todisco si legge: "Regolamentare, tassare e togliere dalle mani della mafie un settore impossibile da cancellare e ridonare dignità e regolarità ad individui altrimenti vessati e sfruttati. Possibilità di controllo e certificazione sanitaria, oltre che fiscale, per tutti gli esercenti nel settore. Maggior decoro", questi sono gli obiettivi che si propone di realizzare il disegno di legge che verrà presentato in parlamento. Come legalizzare? Secondo Todisco deve essere concessa la possibilità a chi voglia prostituirsi di poterlo fare, in maniera autonoma, senza che l'esercizio della professione possa essere considerato un reato, a meno che questo non avvenga per costrizione o sfruttamento. Per poter esercitare la professione più antica del mondo, però, sarà necessario sottoporsi a una serie di periodici controlli sanitari e rispettare una serie di obblighi fiscali, tra cui l'emissione di ricevute o fatture e la compilazione dell'annuale dichiarazione dei redditi.

Per ora la proposta di legge è ancora in fase embrionale, il testo vero e proprio verrà scritto durante le prossime settimane per poi essere presentato in parlamento. Nel frattempo, però, il Movimento 5 Stelle Veneto ha dichiarato di essere intenzionato a presentare una mozione regionale relativa al tema, e questa presa di posizione ha subito scatenato un'accesa polemica. La parlamentare europea, capogruppo di Forza Italia a Bruxelles, Elisabetta Gardini, non appena appresa la notizia della futura presentazione di una proposta per la riapertura delle case chiuse, ha duramente attaccato il Movimento 5 Stelle: "I cinque stelle, forse per sfruttare la carenza di notizie tipica del periodo estivo, cercano un po' di visibilità con proposte trite e ritrite. Che inoltre cozzano con direttive e risoluzioni del Parlamento Europeo e del Consiglio d'Europa e con gli interventi dell'Onu. Al quale, naturalmente, i grillini si sentono superiori", ha dichiarato la Gardini.

"Baldin (consigliera regionale del M5S) è al corrente che sempre più Stati europei, a differenza di chi come lei invoca la riapertura delle case chiuse come la soluzione al racket della prostituzione, stanno applicando leggi ferree contro la prostituzione? Altro che riaprire bordelli nei condomini ‘contro lo sfruttamento del corpo femminile': la Francia, non più tardi di tre mesi fa, ha approvato multe salatissime e, per i clienti recidivi, l'obbligo di frequentare dei corsi di rieducazione. Criteri simili erano già in vigore in Svezia, Norvegia, Islanda, Regno Unito, Irlanda del Nord e Canada. Stati in cui la tratta delle prostitute viene combattuta pure fornendo loro assistenza e lo status di vittima", ha concluso la parlamentare di Forza Italia.

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