27 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Le Regioni che rischiano di passare in zona gialla con il monitoraggio Iss di domani

Dalla prossima settimana l’Italia potrebbe essere tutta zona bianca, ma c’è una Regione a rischio zona gialla e non è certo che la Sicilia torni nella fascia più chiara. Tutto verrà deciso, come sempre, dal monitoraggio dell’Iss di domani, ma già dai dati di oggi è possibile avere un’idea dei colori delle Regioni dalla prossima settimana.
A cura di Tommaso Coluzzi
27 CONDIVISIONI
Immagine

Il monitoraggio dell'Istituto superiore di sanità di domani, che arriverà puntuale come ogni venerdì, potrebbe ridisegnare un'Italia completamente in zona bianca a partire da lunedì 4 ottobre. La direzione sembra quella, ma non è detta l'ultima parola per due motivi. C'è almeno una Regione che rischia di passare in zona gialla e una che proprio dalla zona gialla deve tornare. La Sicilia ha per la seconda settimana consecutiva dati da zona bianca, ma non si sa se questo basterà per tornare nella fascia più chiara. Venerdì scorso il ministero della Salute ha chiarito che per l'Isola era cominciato il percorso di uscita dalla zona gialla, ma che avrebbe dovuto confermare i dati i miglioramento.

I dati delle terapie intensive e dei ricoveri Regione per Regione

Per capire cosa deciderà domani la cabina di regia dopo il monitoraggio dell'Iss bisogna guardare ancora una volta ai dati. Gli indicatori decisivi per il colore delle Regioni sono l'occupazione di terapie intensive e area medica, oltre all'incidenza. I dati determinanti saranno quelli di oggi, che saranno diramati dopo il bollettino nel tardo pomeriggio e poi presi in considerazione domani nel monitoraggio, ma guardando quelli di ieri dell'Agenas ci si può fare un'idea. Il primo valore indica l'occupazione delle terapie intensive, il secondo i posti in area non critica:

  • Abruzzo 3% – 4%
  • Basilicata 2% – 10%
  • Calabria 9% – 16%
  • Campania 3% – 7%
  • Emilia Romagna 5% – 5%
  • Friuli Venezia Giulia 3% – 4%
  • Lazio 6% – 6%
  • Liguria 4% – 3%
  • Lombardia 4% – 6%
  • Marche 9% – 6%
  • Molise 3% – 1%
  • Provincia di Bolzano 8% – 5%
  • Provincia di Trento 3% – 4%
  • Piemonte 4% – 3%
  • Puglia 3% – 5%
  • Sardegna 6% – 8%
  • Sicilia 7% – 14%
  • Toscana 6% – 5%
  • Umbria 2% – 7%
  • Valle d’Aosta 0% – 2%
  • Veneto 4% – 3%

La Sicilia ha entrambi i valori sotto la soglia della zona gialla: le terapie intensive sono al 7% (sotto al 10%), i posti in area medica al 14% (sotto al 15%). Per questo motivo potrebbe tornare in zona bianca da lunedì 4 ottobre, se il ministero della Salute riterrà soddisfacente il calo dei dati. Altrimenti rischia di restare in zona gialla per un'altra settimana, in cui dovrà confermare nuovamente i dati da zona bianca. La Calabria, invece, è ancora una volta a rischio: le terapie intensive sfiorano la soglia limite al 9%, i posti in area medica la superano al 16%.

Cosa cambia tra zona gialla e zona bianca: le differenze

Le differenze tra zona bianca e zona gialla sono due: una riguarda la ristorazione e l'altra le mascherine. Bar, pub e ristoranti in zona bianca non devono rispettare limiti di persone che possono sedersi allo stesso tavolo all'aperto, mentre al chiuso il massimo è di sei. In zona gialla, invece, c'è il limite di quattro non conviventi, sia dentro che fuori. Per quanto riguarda la mascherina, invece, in zona gialla è obbligatoria anche all'aperto, mentre in zona bianca si può non indossare in spazi esterni da fine giugno. Per il resto non cambia nulla: non ci sono limiti a spostamenti né attività chiuse, a parte le discoteche che sono ancora chiuse in ogni zona.

27 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views