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Lamorgese: “Nessuna strategia della tensione, ma c’è il rischio intrusione di frange eversive”

La ministra Lamorgese è intervenuta dopo le polemiche dei giorni scorsi, con una lunga informativa per rispondere di quanto accaduto durante le manifestazioni no green pass, soprattutto a Roma con l’assalto alla Cgil: “Quanto accaduto non deve più ripetersi, ma c’è il rischio eversivo – spiega la ministra – ma respingo la lettura di chi insinua il dubbio che le forze di polizia si prestino a essere strumento di oscure finalità politiche”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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A dieci giorni dalla manifestazione di Roma, culminata con l'assalto alla sede della Cgil, la ministra dell'Interno arriva in Parlamento per riferire con una lunga informativa: "Nella seduta del question time mi erano già stati chiesti chiarimenti rispetto a quella specifica manifestazione. I tempi contingentati mi hanno consentito di trattare solo molto parzialmente un tema, l'ordine pubblico e le infiltrazioni criminali nelle proteste, che merita un'ulteriore disamina". Però, continua Luciana Lamorgese, "prima di entrare nel merito degli episodi di violenza accaduti a Roma, è l'occasione per offrire una complessiva visione su come è stata impostato in questi due anni di pandemia l'ordine pubblico".

"In questo periodo è stata messa alla prova la capacità di resilienza dell'Italia, che ha reagito in maniera seria e composta. La tenuta del Paese deve molto al senso di responsabilità con cui si sta vivendo questa prova. Non sono mancate però manifestazioni di acceso dissenso verso le misure che ha adottato il governo per limitare il contagio – ricapitola la ministra dell'Interno – non si è mancato di raccomandare il ricorso di modalità di gestione della piazza con equilibrio", poiché "usare la forza avrebbe concesso giustificazione a spinte antisistema".

Lamorgese passa in rassegna velocemente alcuni dati: "Al 18 ottobre 2021 si sono tenute quasi seimila manifestazioni di protesta contro le misure di contenimento del virus, di cui un quarto tra luglio e ottobre di quest'anno in cui è stato contestato il green pass – spiega – La percentuale delle iniziative di protesta che hanno evidenziato episodi di rilievo sotto il profilo della sicurezza pubblica è del 3,4%". Certo è che "la manifestazione del 9 ottobre è stato l'evento più critico nella mobilitazione contro il green pass". Perciò "ho chiesto al capo della polizia una dettagliata ricostruzione, perché è palese che non si sia riusciti a contenere tutti i propositi criminali. Il 13 ottobre, nella riunione del comitato nazionale dell'ordine della sicurezza pubblica, ho sottolineato l'esigenza che il deficit di sicurezza non debba più ripetersi".

"L'iniziativa di Roma ha visto una partecipazione composita ed eterogenea, accanto a esponenti di destra radicale, sinistra antagonista e anarchici, vi hanno preso parte anche rappresentati di categorie economiche e semplici cittadini – spiega Lamorgese – In relazione all'elevato numero di manifestanti tra le 10 e le 12mila persone nel centro di Roma è stata rimarcata una sproporzione" rispetto alle aspettative. Poi sottolinea: "Ci si è interrogati su una sottovalutazione dell'evento, ma gli organizzatori della manifestazione, nel darne preavviso, avevano indicato in mille persone il numero orientativo dei partecipanti. Le stesse autorità hanno ritenuto che l'affluenza effettiva fosse di tre o quattromila unità. Il dispositivo complessivo poteva contare con 840 unità effettive, perfettamente adeguato rispetto alle stime".

"La manifestazione del 9 ottobre ha raccolto un numero di partecipanti più numeroso di quanto previsto – evidenzia Lamorgese – Forza Nuova ha interesse ad acquisire spazi di visibilità per far accrescere il consenso, con gli esponenti di spicco che si sono poi evidenziati negli scontri e nell'assalto della Cgil. La ministra sottolinea anche come sia stata "al centro dell'attenzione la presenza di Giuliano Castellino", visto che "da più parti si è chiesto come sia accaduto che un soggetto ben noto alle forze dell'ordine si sia potuto recare a una manifestazione pubblica e preso parte attiva. Ma solo la ricorrenza nel pomeriggio del 9 ottobre di altri validi motivi di legge ne hanno potuto giustificare l'arresto".

Poi la ministra risponde a chi, come Giorgia Meloni, l'ha attaccata duramente parlando di strategia della tensione: "Respingo la lettura politica di chi dice che le forze dell'ordine hanno assecondato Castellino. Oltre a non tener conto del susseguirsi dei fatti, insinua il dubbio che le forze di polizia si prestino a essere strumento di oscure finalità politiche. È un'ingiusta accusa, che getta un'ombra inaccettabile sulle forze dell'ordine, che nella manifestazione di sabato scorso hanno pagato il contributo di diversi feriti per fermare i facinorosi che volevano assaltare sedi istituzionali". Lamorgese spiega anche che si è poi adombrata l'ipotesi di agenti di polizia infiltrati tra i manifestanti: "Escludo anche questo inquietante retroscena", ma semplicemente "c'erano agenti della Digos in borghese". In realtà "l'operatore ripreso da video diffusi sui social è lo stesso agente che più tardi, aggredito da un manifestante da lui arrestato ha reagito in modo scomposto, per questo motivo si è autosegnalato e la sua posizione è al vaglio dell'autorità giudiziaria".

"È evidente come l'intenzione dei manifestanti di dirigersi della sede sindacale non sia stato frutto dell'indicazione di Castellino, in quanto risultato di una specifica richiesta alle forze di polizia". Poi, però, "senza che fosse stata accordata alcuna autorizzazione, circa tremila manifestanti hanno iniziato a muoversi in corteo", ma "l'avanzata dei manifestanti è stata impetuosa ed è riuscita a superare gli operatori di polizia – ricostruisce Lamorgese – La situazione di accelerazione improvvisa ha messo in difficoltà le forze dell'ordine. In questa fase dinamica i funzionari di polizia hanno avuto interlocuzioni anche con Castellino in testa al corteo, esclusivamente funzionali a guadagnare tempo. Il numero esorbitante dei partecipanti al corteo e il loro impeto ha fatto si che superassero il blocco in piazza Brasile. Una parte si è diretta verso la sede della Cgil. Durante questa fase di scontro, caratterizzata da un'evidente sproporzione, è rimasto ferito il funzionario che comandava i nuclei in servizio".

"Grazie all'effrazione di una finestra laterale un piccolo gruppo di facinorosi è riuscito a entrare nella sede della Cgil. Questo è stato il momento più drammatico di quel sabato pomeriggio, che ha turbato l'opinione pubblica per lo sfregio alla democrazia. Otto minuti, prima che le forze di polizia liberassero i locali della Cgil – spiega ancora la ministra – I principali responsabili di questo vile assalto sono stati tratti in arresto, si tratta di sei persone. Tutti gli arrestati sono detenuti in custodia cautelare. Sono in corso serrate attività di indagine e verifiche dei filmati per individuare altri responsabili di condotte penalmente rilevanti. Altri manifestanti hanno tentato ripetutamente di avvicinarsi a Palazzo Chigi, con ulteriori arresti".

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