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La Manovra non scalfisce la casta: ecco cosa (non) cambia per la politica

Nonostante i tanti sacrifici richiesti a famiglie e imprese, la versione definitiva della manovra economica non intacca i privilegi di cui gode la casta. E Fini,dalle colonne del Fatto Quotidiano, promette di impegnarsi a favore dei tagli alla politica.
A cura di Alfonso Biondi
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Berlusconi al Senato

Imprese e famiglie italiane chiamate al sacrificio. La manovra finanziaria, approvata in tutta fretta lo scorso week end, chiede loro uno sforzo congiunto per salvare il Paese e per arrivare ad azzerare il deficit nel 2014. Dal ticket sanitario all'aumento delle accise sui carburanti, passando per l'aumento dell'Irap e il superbollo. E per la politica cosa cambia? Anche la casta ha deciso di dare un segnale al Paese? A quanto pare no.E lo capiremo meglio dando uno sguardo ai principali provvedimenti della manovra che riguardano la casta.

INDENNITA' PARLAMENTARI- Lo scorso 24 giugno il Ministro Tremonti presentò una bozza  sul taglio ai costi della politica. Uno dei punti fondamentali del testo riguardava l’equiparazione dell’indennità dei parlamentari nostrani a quella dei 17 Paesi dell’area euro: si sarebbe passati dai 12 mila euro mensili lordi dei nostri parlamentari, ai 5.339 euro della media europea (come calcolata dal Sole 24 ore). Il provvedimento sarebbe partito solamente dalla prossima legislatura, ma avrebbe comunque consentito di dimezzare la spesa per le indennità: da 144 milioni a 62 milioni. Nella notte tra il 12 e il 13 luglio, però, un paio di emendamenti del Pdl hanno mandato il provvedimento a farsi benedire: l’emendamento Picchetto ha fatto sì che che le indennità venissero adeguate non a quelle dei 17 Paesi dell’Area Euro, bensì a quelle delle 6 nazioni più ricche; l’emendamento Fleres-Ferrara ha poi sancito che l’adeguamento delle indennità sarà eseguito in base alla media ponderata del Pil quei Paesi. Tradotto: o la riduzione sarà lievissima o non ci sarà.

VITALIZI- E dalle versioni precedenti della Manovra, come per magia, è scomparsa anche la norma che bloccava i vitalizi per i parlamentari. Oggi i vitalizi sono 2.238 e annualmente costano ai contribuenti 218,3 milioni di euro. Neanche in questo caso, quindi, la casta ha voluto rinunciare ai propri privilegi.

FINANZIAMENTI AI PARTITI- Il finanziamento pubblico ai partiti viene ridotto solamente del 10%, ma anche questo solamente dalla prossima legislatura. Stiamo parlando di una cifra annua complessiva di 180 milioni di euro; il risparmio per i contribuenti, quindi, sarà solamente di 18 milioni di euro.

AUTO BLU- La stretta su auto blu c'è stata, ma si poteva fare decisamente di più. La norma in questione sancisce che la auto di rappresentanza non potranno superare i 1600 cc; le vetture attualmente in uso, però, verranno mantenute fino alla rottamazione. Attualmente le sole auto blu costano un miliardo di euro all’anno.

VOLI DI STATO- I voli di Stato potranno essere utilizzati solamente dalle 4 più alte cariche dello Stato. Tuttavia la norma prevede eccezioni opportunamente motivate.

INDENNITA' DEI MINISTRI- E non se n’è fatto nulla neanche dell’indennità mensile di 2.243 euro che attualmente spetta ai Ministri. Il risparmio che ne sarebbe derivato sarebbe stato di 1milione 200mila euro all'anno.

LO SDEGNO DELLA RETE E LE PROMESSE DI FINI- Da un paio di giorni è on line su facebook la pagina "I segreti della casta di Montecitorio": si tratta di una fan page gestita da un ex lavoratore precario della Camera che si firma Spidertruman. Sulla veridicità della sua identità restano dei dubbi, ma non c'è dubbio che nelle ultime ore Spidertruman stia raccogliendo a sé decine di migliaia di cittadini che a questa politica non credono più. Quella dell'antipolitica sta diventando una cultura diffusa, soprattutto in rete e, in varie forme, riesce sempre a farsi sentire. E a questo sdegno generalizzato vuole dare un segno il Presidente della Camera Gianfranco Fini che ieri, dalle pagine de Il Fatto Quotidiano, ha raccolto l'appello di Furio Colombo che auspicava un suo intervento "per rispondere ai cittadini e dire loro che esiste un Paese solo, con gli stessi sacrifici, lo stesso impegno per salvare il Paese". Fini ha scritto di condividere la tesi di Furio Colombo e ha evidenziato che:

Per quanto riguarda Montecitorio, assieme al collegio dei questori metterò a punto  le proposte di riduzione dei costi e di trasparenza che per luglio saranno discusse dall'Ufficio di Presidenza e votate in aula prima della pausa estiva […] E' certo che a fronte dei tanti sacrifici imposti agli italiani per la precarietà dei nostri conti pubblici, un esempio in tal senso deve venire soprattutto da chi ha il dovere di rappresentare per davvero la volontà popolare […] C'è materiale per tagli significativi. Va verificato se c'è la volontà di farlo.

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