La Lega vuole che ci siano meno parrucchieri e barbieri, cosa dice la proposta di legge

Ci sono troppi nuovi parrucchieri e barbieri, soprattutto in città. Questa, almeno, è la posizione della Lega. Il partito di Matteo Salvini ha depositato alla Camera un disegno di legge che obbligherebbe il ministero delle Imprese a limitare il numero di questi esercizi commerciali: per ogni Comune ci sarebbe un massimo di licenze che possono essere emesse ogni anno, per cinque anni. E, in parallelo, sanzioni fino a 50mila euro per chi esercita la professione senza la suddetta licenza.
Il disegno di legge è a prima firma del deputato casertano Gianpiero Zinzi, ex consigliere regionale campano con Forza Italia e commissario regionale del Carroccio in Campania. Tra i firmatari c'è anche il nome di Riccardo Molinari, capogruppo leghista a Montecitorio. Il testo era stato depositato a maggio, ma solo la settimana scorsa il suo iter è iniziato, con l'assegnazione alla commissione Attività produttive.
Cosa dice la legge per limitare il numero di parrucchieri e barbieri
La legge obbligherebbe il ministero delle Imprese – d'accordo con le Regioni e con le associazioni di categoria – a stabilire con un decreto il numero massimo di licenze da parrucchiere o barbiere che possono essere concesse in ciascun Comune in ogni anno, per un periodo di cinque anni. Questo decreto andrebbe poi aggiornato di anno in anno.
Per erogare le licenze bisognerebbe tenere conto delle "qualifiche professionali e delle esperienze documentate" di chi fa domanda. Ciascun Comune si vedrebbe assegnato un numero tenendo conto di quanti esercizi commerciali ci sono già sul suo territorio, quanti abitanti ha e quanti turisti lo visitano.
Il ministero dovrebbe varare delle misure specifiche specifiche per spingere chi ha già un negozio a cessare volontariamente l'attività, oppure riconvertire l'attività, e anche per mettere in sospeso le domande di chi si trova in Comuni dove ci sono già molti parrucchieri o barbieri. Potrebbero scattare delle deroghe in casi specifici, come quelli dei Comuni in zona montane, rurali o che hanno carenza di servizi.
In parallelo, ci sarebbe un rialzo enorme delle sanzioni per chi pratica queste attività senza licenze. La multa minima salirebbe da 250 a 5mila euro, la massima da 5mila a 50mila euro. E, nel caso di violazione reiterata, scatterebbe la chiusura d'ufficio del negozio con il divieto di esercitare la professione per almeno cinque anni.
Perché la Lega vuole ridurre il numero di barbieri e parrucchieri
La principale proposta contenuta nel ddl è quella di mettere un limite alle licenze per parrucchieri e barbieri, come detto. Il motivo è spiegato nella prima parte: i leghisti pensano che negli ultimi anni abbiano aperto troppe attività di questo tipo, creando una "offerta sovrabbondante, spesso concentrata in specifiche aree urbane".
Questo secondo il Carroccio crea due "effetti negativi", ovvero rende più difficile sostenere economicamente le singole attività, e fa calare la qualità del servizio offerto. Per "tutelare la concorrenza leale, garantire l’equilibrio dell’offerta sul territorio e incentivare la qualità professionale e l’innovazione" bisogna mettere un freno alle nuove licenze.
Va detto che, anche se i dati a disposizione non sono molti, dalle fonti ufficiali non emerge la "espansione" di cui parla la Lega. Secondo Unioncamere, nel 2023 c'erano poco meno di 94mila tra parrucchieri e barbieri in Italia. Il numero era calato di oltre 4mila dal 2018, per effetto della pandemia e non solo. Non ci sono riscontri, però, sugli ultimi due anni.