La Francia respinge i bambini migranti verso l’Italia: la denuncia di Human Rights Watch
La Francia ogni mese respinge verso l'Italia decine di migranti minori non accompagnati: è la denuncia di Human Rights Watch, la Ong internazionale che si occupa della tutela dei diritti umani. E che già lo scorso novembre era intervenuta nel caso di sei minori non accompagnati respinti verso l'Italia nonostante avessero detto alla polizia francese di avere meno di 18 anni. Per legittimare le violazioni del diritto tanto francese quanto internazionale, la gendarmeria infatti spesso registra nei documenti ufficiali date di nascita diverse da quelle che vengono dichiarate, facendo risultare come adulti i minori espulsi. Vengono inoltre respinte famiglie con bambini, a cui non viene detto che avrebbero diritto a chiedere l'asilo in Francia.
Tra novembre 2020 e aprile 2021 Human Rights Watch ha condotto un'intensa attività di ricerca al confine tra Italia e Francia. È emerso che molti di questi respingimenti avvengono tra la cittadina di Menton, a circa 30 chilometri da Nizza, e Ventimiglia. La polizia, secondo quanto denunciato da Human Rights Watch, porterebbe i migranti entrati irregolarmente in Francia al confine e indicherebbe loro di attraversarlo e dirigersi verso l'Italia. Secondo quanto raccontato da diverse organizzazioni non governative sia francesi che italiane si tratterebbe di una pratica diffusa, con casi del genere che accadono quasi ogni giorno.
Solo nelle prime tre settimane di febbraio si sarebbero registrati oltre 60 casi di minori non accompagnati e respinti dalla Francia all'Italia e circa altri 30 sia a marzo che aprile. Spesso le persone che vengono arrestate nella notte, bambini inclusi, vengono detenute in un'unità prefabbricata della grandezza di circa un container prima di essere respinte verso l'Italia. Queste hanno raccontato di essere affamate e al freddo in queste celle. Non solo, alcune hanno anche raccontato che la polizia non ha restituito loro tutti i gli effetti personali, inclusi cellulari e documenti, prima di respingerle oltre il confine. In alcuni casi nemmeno i soldi che i migranti avevano con sé sono stati restituiti.
