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Il rigassificatore di Piombino è arrivato nel porto, Urso: “Indipendenti da gas russo entro il 2023”

Il rigassificatore del porto di Piombino è arrivato a destinazione, e resterà nella città toscana per tre anni. Insieme a quello che verrà installato a Ravenna, dovrebbe permettere all’Italia di raggiungere l’indipendenza dal gas russo entro il 2023, secondo il ministro Adolfo Urso.
A cura di Luca Pons
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La nave rigassificatrice Golar Tundra è arrivata nel porto di Piombino, in provincia di Livorno, ieri notte. Era partita ventisei giorni fa da Singapore. È stata trainata da quattro rimorchiatori, per permettere operazioni precise. Si tratta di una nave lunga quasi 300 metri e alta 55 metri, per questo l'attracco è stato gestito di notte, quando il traffico marino era limitato.

La capacità della Golar Tundra è di 5 miliardi di metri cubi all'anno: questa è la quantità di gas liquido che può trasformare in gas utilizzabile direttamente per il consumo. Lo scopo della nave rigassificatrice è di permettere all'Italia una maggiore indipendenza rispetto ai Paesi che forniscono gas con i gasdotti via terra, come la Russia. Per questo, un altro rigassificatore sarà installato anche a Ravenna, con una capacità di 13 miliardi di metri cubi ogni anno. In questa direzione sono andati anche i numerosi accordi con Paesi soprattutto africani a cui i governi italiani hanno lavorato negli ultimi due anni.

Dopo tre anni nel porto di Piombino, la nave sarà spostata o nell'alto Tirreno o nell'alto Adriatico. Il rigassificatore di Piombino non entrerà immediatamente in funzione: il lavoro inizierà a maggio, secondo quanto ha previsto Snam, la società privata che lo gestisce. Nelle prossime settimane, gli operatori di Snam lavoreranno agli allacci con il metanodotto nel terreno.

L'arrivo del rigassificatore è stato discusso a lungo, e ha portato anche a proteste del gruppo di attivismo per il clima Ultima generazione, che a febbraio hanno imbrattato la sede della Regione Toscana. L'ok della Regione era arrivato a ottobre 2022, nonostante l'opposizione del sindaco di Piombino.

Il ministro Urso: "Con Piombino e Ravenna, indipendenti dalla Russia entro quest'anno"

Il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, ha detto che le tempistiche dei lavori hanno "rispettato il cronoprogramma per consentire al nostro Paese di liberarsi del tutto, entro quest'anno, dalla dipendenza del gas russo". Quando arriverà "l'altra nave a Ravenna", ha spiegato il ministro, "azzereremo del tutto la dipendenza. Siamo già passati dal 40% di import di gas dalla Russia nel 2021 al 16% dello scorso anno. Con queste navi completeremo la nostra autonomia, anche grazie agli accordi fatti con l'Algeria" e quelli del "raddoppio del Tap dall'Azerbaigian" e dalla riapertura "dello storico gasdotto dalla Libia" e dal gas "che potrà arrivare dal Mediterraneo orientale".

Il presidente della Toscana, Eugenio Giani, ha detto che la sua Regione "vuole essere guida e punto di riferimento sia sul piano energetico che su quello ambientale". Mentre si completa l'installazione del rigassificatore, ha sottolineato Giani, devono procedere anche le compensazioni previste per il territorio che lo ospita: sono "essenziali per lo sviluppo di Piombino" e "a prima prova sarà l'emendamento presentato da alcuni esponenti Pd, in linea con la strategia della Regione, al decreto legge ora in parlamento sul Piano di ripresa e resilienza, che prevede 40 milioni in più in aggiunta ai 40 milioni già previsti dall'accordo di programma. Il ministro Fitto, con cui ho avuto un colloquio preventivo, si è detto d'accordo. Se il parlamento approverà l'emendamento, ci saranno 80 milioni disponibili, che Invitalia potrà utilizzare per le bonifiche, che sono il primo passo per le compensazioni".

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