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Il piano di Bianchi per il ritorno a scuola: da estensione test salivari a classi senza mascherina

In audizione in commissione alla Camera il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, traccia lo scenario per il rientro a scuola di milioni di studenti, soffermandosi sulle nuove e sulle vecchie regole e puntando sia all’abolizione delle mascherine nelle classi interamente vaccinate che all’estensione dei test salivari.
A cura di Stefano Rizzuti
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Guarda al futuro il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi. Sia a quello prossimo – con l’avvio dell’anno scolastico – che a quello più lontano, puntando a mettere in campo sette riforme per il mondo della scuola. In audizione in commissione Cultura alla Camera Bianchi fa il punto sulla ripartenza e sul rientro in classe di milioni di studenti. Il ministro parla delle nuove regole che dovranno essere rispettate per il ritorno a scuola, ma annuncia anche l’arrivo delle linee guida sull’utilizzo delle mascherine in classe per i non vaccinati, così come chiede di estendere l’utilizzo dei test salivari.

Le cattedre vacanti e la vaccinazione dei docenti

La prima novità su cui si sofferma Bianchi riguarda i docenti: “Per la prima volta nella storia della Repubblica partiremo il 13 settembre avendo tutti i docenti indicati dal ministero al loro posto”. Tutte le 112mila cattedre vuote sono state assegnate, anche quelle per gli incarichi annuali che solitamente arrivavano solo tra ottobre e novembre. L’altra novità per il corpo docente, sottolineata da Bianchi, è quella sulla vaccinazione: “La scuola ha reagito più di ogni altro settore della società all’invito a vaccinarsi, siamo oltre il 92%”.

La piattaforma per controllare il green pass dei docenti

Il ministro assicura che per il controllo del green pass dei docenti e del personale scolastico si ricorrerà al bollino rosso e verde evitando “non solo le file ma anche l’umiliante” procedimento di controllo. La lista del personale presente a scuola sarà “solo sul pc del preside” con i bollini rossi e verdi “non cumulabili nel tempo”. “La piattaforma è già avviata, è completamente funzionante dal 4 settembre ma ci siamo presi con Sogei il tempo per il collaudo”, assicura ancora Bianchi.

I test salivari, la quarantena e le classi vaccinate

Altro tema è quello dei test salivari: “Ne abbiamo parlato moltissimo con il commissario Figliuolo, anche io credo che questa sia la via e credo vada estesa al di là delle scuole sentinella, ma questa è la sua materia”, spiega Bianchi. Che si sofferma anche sulla quarantena in caso di positivi, che riguarda il singolo istituto a suo parere: “Non è più possibile che il presidente della Regione o il sindaco possa estendere questa condizione a tutta la Regione. Isoleremo il cluster, saranno le autorità sanitaria a dirci la gravità e per le quarantene sentiamo il parere del Cts ma anche noi abbiamo insistito nel dire che a fronte delle vaccinazioni la scuola deve rimanere aperta”. Sulle classi interamente vaccinate, invece, Bianchi ribadisce che il decreto legge già prevede l’arrivo di linee guida sul tema dell'addio alle mascherine, che verranno approntate prossimamente:” Stiamo ragionando, quando sarà ora non verrà abbandonato nessun preside, li accompagneremo”.

Scuola, il problema delle classi pollaio

Bianchi parla delle classi sovraffollate: “La norma prevede classi tra i 15 e i 27, al di sopra di questa cifra sono il 2,9% del totale, ma riguardano soprattutto gli istituti tecnici professionali delle periferie urbane”. Per il ministro non servono quindi interventi a pioggia, ma “devono essere mirati”. Bianchi rivendica che sono stati investiti 342 milioni di euro in questa direzione e il primo parametro utilizzato è stato proprio quello della numerosità delle classi, dando ai dirigenti risorse per gli incarichi temporanei e per gli interventi specifici. Per il momento sono stati investiti 270 milioni da dare agli enti locali per gli interventi di edilizia leggera, ma Bianchi sottolinea che sul tema la vera sfida è contenuta nel Pnrr, che prevede importanti risorse in tal senso: “Il Pnrr ci dà risorse ingentissime per ripensare gli spazi dell’educazione. La scuola dei nostri anni non può essere più il corridoio con le porte chiuse, bisogna ridisegnare gli spazi”.

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