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Il ministro Valditara dice che nelle ore di lezione i cellulari non potranno essere tenuti in classe

Il ministro dell’Istruzione Valditara vuole vietare l’uso dei cellulari in classe durante le ore di lezione.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha annunciato che eliminerà i cellulari dalle aule scolastiche: "Via i cellulari dalle classi nelle ore di lezione". Lo ha detto in un'intervista rilasciata Monica Setta nel programma il Confronto in onda su Rai Italia nel mondo e su Rai Due il sabato alle 6.30. Qualche giorno fa aveva anticipato la misura: "Io dico che non si deve entrare in classe con il cellulare. Lo si può lasciare all’ingresso o comunque fuori dalla lezione: a scuola si va per studiare non per chattare".

La proposta, ha spiegato il ministro, nasce dalla necessità di garantire a studenti e un docenti un tempo di studio in classe senza distrazioni. Valditara ha ribadito nel programma la sua ipotesi di togliere il reddito di cittadinanza ai giovani percettori che non hanno nemmeno l'obbligo scolastico. "O colmano il gap" ha detto il ministro "o perdono il reddito".

"Questi ragazzi preferiscono percepire il reddito anziché studiare e formarsi per costruire un proprio dignitoso progetto di vita. Il reddito collegato all'illegalità tollerata del mancato assolvimento dell'obbligo scolastico è inaccettabile moralmente: significherebbe legittimare e addirittura premiare una violazione di legge", aveva spiegato ieri. La proposta ha suscitato subito polemiche.

"Il ‘ministro del Merito' oltre a fare la fatwa contro quelli che non hanno la licenza media e prendono il Reddito di cittadinanza farebbe bene a chiedersi il perché questi ragazzi non sono riusciti ad andare avanti con gli studi e, spesso, si sono dovuti fermare alla quinta elementare, e pensare a come aiutarli. Forse scoprirebbe che nessuno nasce pensando che sia più comodo studiare solo alle elementari per poi vivere di sussidi, ma per chi vive in condizioni di degrado, magari non avendo i genitori o uno dei due, che magari a loro volta sono cresciuti nel degrado, allora può diventare una condanna", ha commentato Francesco Boccia, senatore e responsabile Regioni e Enti locali della Segreteria Pd, a Radio Norba.
"È a questo – ha proseguito – che serve lo Stato sociale, ad aiutare chi e' indietro. Minacciare brutalmente e cinicamente di togliere il Reddito perché non si è ottenuta la licenza media significa non sapere che la miseria o l'indigenza non sono scelte di vita ma condizioni che si creano nelle società senza giustizia sociale. E da oggi con il cosiddetto ‘ministro del Merito' è diventata una grave colpa".

Il titolare di viale Trastevere è tornato anche sulla sua proposta di prevedere lavori socialmente utili per quegli studenti che si rendono protagonisti di gravi casi di bullismo o violenza e non rispettano le regole. "Bisogna tornare al merito ed in questa chiave la grande alleanza che propongo anche ad imprese e sindacati sarà un metodo essenziale per superare pure il gap competitivo di cui soffre l'istruzione tecnico professionale italiana rispetto ad altri paesi internazionali", ha detto il ministro, che ieri durante un Question Time alla Camera ha appunto illustrato il progetto del governo per valorizzazione del "merito" nell'ambito della comunità scolastica. Secondo la tabella di marcia del ministero la prima tappa fondamentale sarà l'aumento degli stipendi per i docenti

D'accordo con il ministro si è detto Giovanni Brugnoli, vicepresidente di Confindustria con la delega al capitale umano, altro ospite della trasmissione. Tra i prossimi terreni di impegno di Valditara la semplificazione e l'edilizia scolastica.

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