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Covid 19

Green pass, Consiglio di Stato boccia ricorso no-vax: certificazione legittima, non viola privacy

Il Consiglio di Stato si è pronunciato a favore del green pass, bocciando il ricorso di quattro cittadini non vaccinati che ritengono la certificazione verde discriminatoria. La pronuncia stabilisce non solo la legittimità del meccanismo introdotto dal governo, ma garantisce anche che non ci sia alcuna violazione della privacy.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il green pass è legittimo e chiedere di esibirlo non viola la privacy. A stabilirlo è il Consiglio di Stato, con una pronuncia in sede cautelare, attraverso la quale sottolinea la validità e l’efficacia delle disposizioni previste in primis dal dpcm del 17 giugno con il quale si introduce il meccanismo della certificazione verde. Il Consiglio di Stato ha confermato la decisione del Tar del Lazio n. 4281/2021: viene respinto il ricorso di quattro cittadini, non vaccinati, che ritengono il meccanismo un pregiudizio della riservatezza sanitario, che a loro avviso sarebbe in contrasto con la disciplina europea sulla protezione dei dati sanitari.

Secondo quanto stabilito dalla pronuncia non c’è – con l'introduzione del green pass – un vero pregiudizio nei confronti dei non vaccinati, pur restando salva la libera autodeterminazione di chi sceglie di non ricevere le dosi di preparato contro il Covid. Per il Consiglio di Stato è infatti prevalente l’interesse pubblico che si persegue con l’attuazione delle misure messe in campo dal governo, come nel caso del green pass obbligatorio per accedere ad alcuni luoghi e dal 15 ottobre a tutti i posti di lavoro, pubblici e privati. Peraltro la certificazione verde viene ritenuta utile allo scopo di una “progressiva ripresa delle attività economiche e sociali”.

Di fatto per il Consiglio di Stato non c’è alcuna violazione della privacy, ma il green pass è uno strumento utile per la ripresa economica e per la riapertura di tutte le attività. Peraltro il Consiglio di Stato sottolinea che la certificazione verde rientra nell'ambito di misure definite a livello europeo e anche per questo motivo non eludibili, nel quadro delle disposizioni per tutelare la salute pubblica anche a livello sovranazionale, garantendo la massima libertà di spostamenti e viaggi in tutta l’Ue. Inoltre l’affermazione dei ricorrenti secondo cui i vaccini non darebbero piena immunizzazione rappresentando un “falso lasciapassare di immunità”, è in contrasto con gli studi e le ricerche effettuate.

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