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Governo, l’ultimatum di Matteo Salvini: “Abbiamo aspettato troppo, pronti ad andare avanti da soli”

Il vicepresidente del Consiglio e leader della Lega, Matteo Salvini, lancia un ultimatum al governo, soprattutto a Giuseppe Conte e Luigi Di Maio: “Siamo al governo solo e soltanto per fare le cose importanti. Se non riusciamo andremo avanti da soli, ma non ci fermiamo. Abbiamo aspettato anche troppo”.
A cura di Stefano Rizzuti
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La Lega e Matteo Salvini lanciano un chiaro ultimatum al governo e a Giuseppe Conte e Luigi Di Maio. O si avanti insieme, dicendo tanti sì, o il Carroccio è pronto a farlo da solo. Salvini parla durante un comizio ad Adro: “Siamo al governo solo e soltanto per fare le cose importanti. Se non riusciamo andremo avanti da soli, ma non ci fermiamo. Abbiamo aspettato anche troppo. Chi in Europa sta con il presidente francese Emmanuel Macron e la cancelliera tedesca Angela Merkel, in Italia non può stare con la Lega”, afferma riferendosi al voto dei 5 Stelle a favore della candidata alla presidenza della Commissione europea Ursula von der Leyen.

Salvini ribadisce che la Leganon è attaccata alle poltrone: o da adesso arrivano tanto sì o, altrimenti, noi non abbiamo tempo da perdere. Non accetterò più un minuto di stare al governo con chi dice no. Qualunque decisione prenderò, la prenderò per i miei figli”. Il leader leghista, comunque, elogia il suo collega Luigi Di Maio, definendolo “coerente e un gran lavoratore”. Ma – ammette – “devo dire che negli ultimi mesi qualcosa è cambiato. Non mi spaventano le offese alla mia persona ma mi spaventano i continui no”.

Altro tema affrontato da Salvini è quello delle autonomie: “Io voglio unire questo Paese – dichiara il ministro dell’Interno – e per governare bisogna passare dalle autonomie. Non accettiamo un no come sta invece succedendo. Il governo passa dalle autonomie”, aggiunge lasciando intendere che questa è una delle partite su cui si deciderà il futuro dell’esecutivo.

La risposta del Movimento 5 Stelle a Salvini viene affidata a Riccardo Fraccaro, ministro per i Rapporti con il Parlamento, che in un’intervista a la Repubblica replica: “A leggere certe dichiarazioni tutti i pretesti sembrano buoni per aprire una crisi di governo. Ma abbiamo ancora delle cose importanti da fare. Ad esempio il taglio di 345 parlamentari che a settembre arriva a compimento. Sarà un momento storico. Chi vorrà impedire il taglio se ne assume la responsabilità. Dopo 30 anni di promesse siamo a un passo dal risultato”. E sulle autonomie, Fraccaro sostiene che una rottura sul tema con la Lega “stando ad alcune loro dichiarazioni sembra possibile, ma per me il governo va avanti. Se fa le cose, certo, come dicono i leghisti. Altrimenti saremo i primi a staccare la spina. Non siamo attaccati alla poltrona, anzi ne vogliamo far sparire parecchie”.

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