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Giuseppe Conte a Fanpage.it: “Clima di fiducia con Salvini e Di Maio, ora ricognizione su contratto”

Intervistato da Fanpage.it, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte assicura che il rapporto con i suoi vice, Luigi Di Maio e Matteo Salvini, è tornato buono: “Abbiamo recuperato il clima di fiducia tra noi”. Conte parla dei rapporti con l’Ue, soprattutto sui temi economici, della questione migranti, della Libia e dello scandalo che ha travolto la magistratura italiana.
A cura di Redazione
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Dai rapporti nel governo al tema migranti, dalla corruzione al caos che ha sconvolto la magistratura: il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, parla a tutto tondo durante un’intervista con il direttore di Fanpage.it Francesco Piccinini. Primo argomento è quello riguardante il ruolo dei suoi vice, Luigi Di Maio e Matteo Salvini, e il rapporto tra i due dopo le difficili fasi della campagna elettorale. Ora la situazione è migliorata, secondo il presidente del Consiglio, che spiega come ci sia stata una “evoluzione positiva” dopo la sua conferenza stampa, quella durante la quale ha rivolto una sorta di ultimatum ai due leader di Movimento 5 Stelle e Lega. “Abbiamo recuperato il clima di fiducia tra noi, dopo i toni veementi della campagna elettorale – afferma Conte –. Ora dobbiamo operare una ricognizione e aggiungere alcuni suggerimenti al contratto di governo”. E tra i temi da inserire nel contratto ci sono sicuramente alcuni spunti su “innovazione e ricerca scientifica”, oltre a un “piano nazionale per il turismo, cui sta lavorando il ministro Centinaio".

Altro tema caldo in questi giorni è il rapporto con l’Ue sulle questioni economiche, con il rischio sempre più concreto di aprire una procedura d’infrazione nei confronti del governo italiano. Il presidente del Consiglio anticipa che la lettera avrà un valore più "politico" e ribadisce che la UE non deve sottostare a una completa “prevalenza della finanza”, ma dovrebbe “recuperare un alto tasso di politica” in tutte le sue discussioni, evitando di diventare agli occhi dei cittadini “l'Europa tecnoburocratica e distante”. L’orientamento dell’Italia, comunque, rimane chiaro: “Non è mai stata discussa l’uscita dall’Euro, noi siamo i migliori europeisti proprio perché non abbiamo un approccio fideistico” .

La questione migranti è per Conte un argomento da affrontare partendo da un presupposto: “Non possiamo consentire che le persone maltrattate e sfruttate durante il loro viaggio verso la Libia rischino la vita, attraversando il Mediterraneo, per un sogno che non esiste. La soluzione del problema non è l’accoglienza indiscriminata, non è giusto nemmeno per queste persone, perché si apre la prospettiva di un sogno e poi la si tradisce. Anche i flussi migratori vanno realizzati in piena legittimità e bisogna lavorare per i corridoi umanitari. Ho lavorato per andare in quella direzione, anche attraverso i miei viaggi e contatti in Africa”. Particolarmente delicata è la situazione in Libia, da dove molto spesso i migranti partono: “La Libia ha un conflitto particolare in atto, noi però lavoriamo con la loro guardia costiera per contrastare i trafficanti”.

Lo scandalo che ha travolto la magistratura italiana per le nomine in alcune procure desta preoccupazione anche per il presidente del Consiglio, che ritiene essenziale “recuperare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni: serve una coesione sociale e fiducia nelle istituzioni, dunque serve intervenire per dare un segnale di grande attenzione. Devo dire che in un primo momento non ho apprezzato lo spirito corporativo con cui hanno reagito alcuni magistrati, che hanno difeso in modo generico le istituzioni”. La soluzione per Conte non può che essere una riforma “del meccanismo di elezione dei componenti del Csm, in modo da recidere la possibilità di contaminazione fra politica e magistratura”.

Infine, ultimo tema trattato dal presidente del Consiglio è quello della corruzione, tema assai caro al Movimento 5 Stelle che ha ottenuto l’approvazione dello Spazzacorrotti. Secondo il giudizio di Conte “gli episodi di corruzione sono inevitabili, ma noi non lavoriamo sulle emergenze", dunque non ha senso l'eccesso di preoccupazione circa le nuove norme introdotte nello sblocca cantieri, in particolar modo per quanto riguarda i subappalti e gli affidi diretti. Spiega Conte: "Il vecchio Codice degli appalti non funzionava, da agosto a settembre dello scorso anno abbiamo raccolto duemila segnalazioni e proposte di modifica, sentendo anche gli stakeholder. Il punto è che una singola norma non può scongiurare la corruzione, che io contrasto con lo Spazzacorrotti, ma ci siamo dotati di strumenti investigativi. Serve una disciplina utile per gli investimenti, se le nuove norme non saranno idonee in fase applicativa, potremmo intervenire successivamente”.

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