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Giornalisti e politici spiati dai servizi segreti, come è andata l’audizione al Copasir di Mantovano

Il sottosegretario Alfredo Mantovano è stato sentito oggi al Copasir sul caso delle presunte intercettazioni da parte degli 007 di politici e giornalisti.
A cura di Annalisa Cangemi
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Alfredo Mantovano, autorità delegata per la sicurezza della Repubblica, è stato sentito oggi al Copasir su diverse questioni, tra cui la vicenda segnalata anche dal senatore Matteo Renzi, in merito alle presunte intercettazioni di giornalisti e politici senza autorizzazioni da parte dell'intelligence, denunciate nel libro ‘I potenti al tempo di Giorgia', di Paolo Madron e Luigi Bisignani.

Lo scorso 31 maggio Mantovano, intercettato dai microfoni di Fanpage.it, a una domanda sull'ipotesi di una sua audizione al Copasir, aveva risposto così: "Le sembra che la strada sia un luogo dove rispondere a un quesito del genere? Non è la strada il luogo dove rispondere". Sollecitato dal nostro giornalista, Marco Billeci, aveva aggiunto: "Saranno fornite tutte le risposte necessarie".

Oggi il sottosegretario è stato ascoltato dall'organo del Parlamento che esercita il controllo parlamentare sull'operato dei servizi segreti italiani. I contenuti dell'audizione, come sempre, sono secretati, ma da quanto apprende l'Ansa i temi trattati sono stati molti: l'affaire Metropol, l'Ucraina, il Kosovo, il caso dei due agenti dell'Aise morti sul lago Maggiore, e anche il rischio di intercettazioni di politici e giornalisti denunciato da Matteo Renzi, direttore del Riformista.

L'audizione si è svolta in un clima "positivo" e con un aggiornamento "esaustivo" sui topic trattati. Era stato lo stesso Mantovano, mercoledì scorso, a manifestare al presidente del Copasir, Lorenzo Guerini, la sua disponibilità a riferire dopo che l'ex premier Renzi, in un'intervista, aveva parlato di tenuta democratica del Paese in gioco in riferimento alle affermazioni contenute nel libro di Madron e Bisignani, secondo cui vi sarebbero giornalisti e politici spiati "senza le garanzie costituzionali di una indagine ma dai servizi segreti".

"Nel libro di Madron e Bisignani si parla di oltre 400 utenze intercettate in modo preventivo dai servizi segreti: che fine fanno quei dossier? Se Meloni fosse aggiornata su ciò che avviene nelle redazioni e nei partiti sarebbe a rischio la tenuta democratica del Paese", aveva detto il leader di Italia Viva a "La Repubblica".

Il sottosegretario avrebbe ribadito che nel suo ruolo di Autorità delegata non ha mai autorizzato intercettazioni a politici e giornalisti da parte dell'intelligence. Naturalmente chi fosse a conoscenza dell'uso improprio dello strumento dell'intercettazione ha l'obbligo a segnalarlo all'autorità giudiziaria.

Mantovano ha poi relazionato sulla morte – in un incidente nautico sul lago Maggiore causato da una tromba d'aria – di due agenti dell'Aise, Claudio Alonzi e Tiziana Barnobi, dell'ex agente del Mossad Erez Shimoni e della moglie dello skipper Anya Bozhkova. Si sarebbe trattato di un incontro conviviale – una gita – tra personale dell'intelligence italiana ed israeliana svoltosi al termine di un'attività di servizio, di cui non si conoscono i dettagli.

Sulla vicenda Metropol, il cosiddetto Russiagate, il componente leghista Claudio Borghi aveva auspicato un intervento del Copasir, dopo l'inchiesta del giornale ‘La Verità' che aveva riferito come un audio dell'appuntamento nell'hotel moscovita tra una delegazione russa ed una italiana fosse stato passato al giornalista allora (nel 2020) de L'Espresso, Giovanni Tizian, da uno dei partecipanti all'incontro, l'avvocato Gianluca Meranda: "una macchinazione per colpirci", è l'accusa del Carroccio.

Tra i presenti al Metropol c'era anche l'agente del servizio russo Fsb, Andrey Yuryevich Kharchenko. Il sottosegretario oggi ha risposto anche su questo dossier, già affrontato all'epoca dal Comitato parlamentare. Non c'è stata – a quanto riferito – alcuna attivazione in merito da parte dell'intelligence italiana, che si sarebbe limitata ad identificare l'agente russo su richiesta della procura di Milano che indagava. L'Autorità delegata ha infine illustrato la situazione nei principali teatri di crisi, dall'Ucraina al Kosovo, dopo il ferimento di militari italiani della missione Kfor.

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