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Giorgia Meloni spiega cosa farà il suo governo se ci saranno nuove ondate Covid

La situazione epidemiologica in Cina preoccupa. In Italia, però, è tutto sotto controllo, assicura Giorgia Meloni in conferenza stampa, spiegando cosa farà il suo governo in caso di nuove ondate.
A cura di Annalisa Girardi
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La situazione epidemiologica in Cina, dove la fine della strategia zero contagi ha segnato una nuova ondata di casi Covid che sta travolgendo il Paese, dimostra che le restrizioni delle libertà personali non sono la giusta soluzione per il contrasto del virus. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni durante la conferenza stampa di fine anno, sottolineando come il governo si sia mosso immediatamente per evitare che quanto sta accadendo in Cina faccia precipitare la situazione anche nel nostro Paese. Dove per il momento sarebbe tutto sotto controllo, ha affermato ancora Meloni, spiegando che i primi casi sequenziati su persone in arrivo dalla Cina fossero di variante Omicron. Una variante, quindi, già presente in Italia e su cui i vaccini esistenti si sono dimostrati efficaci.

"La Lombardia stava già sequenziando il virus di chi veniva dalla Cina, perché abbiamo bisogno di capire se quello che sta arrivando è qualcosa di coperto dai vaccini oppure no. I primi 15 casi sequenziati sono varianti Omicron già presenti in Italia. Ferme restando le cautele, è una notizia tranquillizzante", ha detto la presidente del Consiglio.

Meloni quindi ha rivendicato la decisione di sottoporre a tampone chiunque sia in arrivo nel nostro Paese con un volo dalla Cina, per tenere sotto controllo la situazione. Sottolineando che però da sola questa non sia sufficiente. Chi parte da Pechino, ad esempio, potrebbe arrivare in Italia dopo aver fatto scalo a Berlino o Parigi: in quel caso non sarebbe sottoposto ad alcun controllo.

Perché gli screening dei passeggeri provenienti dalla Cina siano davvero efficaci, insomma, serve una norma comunitaria: "C'è una nuova situazione dalla Cina e ci siamo mossi immediatamente, in coerenza con quello che avevamo chiesto di fare in passato. Schillaci ha immediatamente disposto il tampone per chiunque arrivi dalla Cina, misura che rischia però di non essere completamente efficace se non presa a livello europeo. Per questo ho chiesto a Schillaci, che lo ha subito fatto, di cheidere all'Unione di prendere un provvedimento i nquesto senso e lo stesso ha fatto Salvini con l'omologo dei trasporti. Ci auguriamo che la Ue voglia lavorare in questo senso", ha sottolineato Meloni.

Che poi, rinnovando l'invito a vaccinarsi contro il coronavirus soprattutto a soggetti anziani e fragili, ha concluso dicendo che la situazione cinese sia la prova del fatto che le restrizioni delle libertà personali non siano il giusto mezzo per il contenimento del virus. E di questo terrà conto anche in futuro, semmai ci fosse bisogno di intervenire nuovamente per arginare il virus con norme specifiche.

"Per quello che riguarda il futuro ci muoviamo in base a quello che dovremo affrontare. Penso che la soluzione siano sempre i controlli e penso che continuino a essere utili tamponi e mascherine. Il modello di privazione della libertà conosciuto in passato non è efficace. E il caso cinese lo dimostra. L’idea è che si debba lavorare prioritariamente sulla responsabilità cittadini e non sulla coercizione", ha detto Meloni.

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