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Famiglia, la proposta della Lega: “Assegno unico da 100 a 300 euro per ogni figlio fino a 26 anni”

Il ministro per la Famiglia, Lorenzo Fontana, lancia la proposta di un assegno unico per i nuclei familiari e, in particolare, per ogni figlio dagli zero ai 26 anni: l’idea del ministro leghista è quella di un importo dai 100 ai 300 euro per ogni figlio. Ma i 5 Stelle bloccano l’iniziativa e sottolineano che una misura del genere costerebbe troppo.
A cura di Stefano Rizzuti
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Un assegno unico per le famiglie con figli dai zero ai 26 anni: è questa la proposta a cui sta lavorando il governo e, in particolare, la parte leghista della maggioranza. A farlo sapere è il ministro per la Famiglia, Lorenzo Fontana, in un’intervista al Tg5, durante la quale spiega che l’assegno pensato dal Carroccio per ogni figlio o figlia può andare dai 100 ai 300 euro. L’idea, dunque, è di dare una mano ai nuclei familiari composti anche da minorenni o da maggiorenni fino ai 26 anni: ogni componente della famiglia sotto questa età, dunque, potrebbe ricevere l'assegno mensile che arriverebbe fino ai 300 euro. “Credo che in questo modo riusciremo a contrastare il calo demografico”, afferma ancora Fontana durante l’intervista.

Il ministro per la Famiglia sa bene che una misura di questo genere avrebbe costi elevati e per questo motivo bisogna considerare la reazione dell’Unione europea, che ha appena concesso un po’ di libertà in più all’Italia evitando di aprire la procedura d’infrazione per debito dopo la manovra correttiva varata dal governo Conte. “Tenteremo anche a livello europeo di far capire alla Commissione europea che gli incentivi alla natalità devono essere considerati come un investimento”, spiega ancora Fontana.

Ma il Movimento 5 Stelle blocca la proposta leghista

L’idea dell’assegno unico, con queste cifre previste, viene subito bocciata dal Movimento 5 Stelle, secondo cui servirebbe una cifra troppo elevata per mettere in campo l’iniziativa. Fonti pentastellate esprimono tutte le loro perplessità: “Aspettiamo di leggere la proposta di Fontana, che non abbiamo visto. Ma basandoci sulle dichiarazioni da quel che ci risulta il suo annuncio arriverebbe a costare quasi 60 miliardi. La politica si fa con i fatti non a parole”. Secondo le stesse fonti, “la proposta di Di Maio è molto più ragionevole e concreta. Noi lavoriamo, se qualcuno gioca a tombola non è un nostro problema, dispiace per le famiglie che si sentono prese in giro da questi annunci”.

A cercare di quantificare il costo della misura è il viceministro all’Economia, Laura Castelli, esponente M5s: “Basandoci sulle dichiarazioni, da un rapido calcolo sulla base dei dati Istat, considerata una platea di 15 milioni di residenti, l'assegno unico avrebbe un costo che oscilla tra i 18 ed i 54 miliardi di euro. Considerato che siamo politicamente d'accordo sull'assegno unico dobbiamo capire esattamente a quale platea si riferiva il ministro e quali misure verrebbero eventualmente assorbite”. Fonti della Lega replicano: “Sorprendenti le dichiarazioni del M5s che l'11 aprile, alla Camera, ha votato per impegnare il governo a istituire l'assegno unico, esattamente la proposta del ministro Fontana. Oggi contestano una misura che hanno promesso alle famiglie. Siano coerenti e diano un contributo per mantenere le promesse. Chi gioca a tombola è il M5s, è un'idiozia dire che la misura costa 60 miliardi”.

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