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Eutanasia, mail bombing ai capigruppo della Camera per velocizzare la legge sul fine vita

Un’azione di social e mail bombing contro i presidenti dei gruppi parlamentari alla Camera, per concretizzare quanto richiesto anche dalla Corte Costituzionale e far attivare il Parlamento sulla legge sul fine vita. È l’iniziativa di protesta online promossa dall’Associazione Luca Coscioni, che chiede l’eutanasia legale.
A cura di Annalisa Cangemi
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La recente pronuncia della Corte Costituzionale, su il reato di aiuto al suicidio relativo alla vicenda della morte di Fabiano Antoniani, in arte Dj Fabo, che ha dato ragione a Marco Cappato, il radicale e tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni, non ha sbloccato lo stallo in Parlamento sulla legge sul fine vita. Con quest'importante sentenza i giudici, lo scorso 25 settembre, hanno stabilito la non legittimità dell'articolo 580 del Codice penale, che punisce appunto l'istigazione o l'aiuto al suicidio con pene tra i 5 e i 12 anni di carcere: quel reato non si può applicare per chi aiuta a morire un'altra persona affetta da malattia irreversibile.

Sempre la Consulta, nell'ottobre 2018, aveva emesso un'ordinanza, che dava al Parlamento quasi un anno di tempo per colmare un vuoto normativo, e produrre finalmente una legge sul fine vita. Ma la scadenza non è stata rispettata. Alla Camera sono state depositate diverse proposte di legge, (tra cui una dei radicali che contiene appunto l'eutanasia), ma i lavori nelle commissioni Giustizia e Affari sociali non sono mai partiti. E così, in mancanza di una legge, la Corte ha deciso di disapplicare il codice penale del 1930, per le vicende simili a quella di Dj Fabo.

In Italia dopo la legge sul testamento biologico e la sentenza sul caso Cappato/Dj Fabo sono stati enormi passi avanti, la l'obiettivo finale resta la legalizzazione dell’eutanasia, richiesta, secondo un recente sondaggio Swg commissionato dall'Associazione Luca Coscioni, dal 93% degli italiani.

Per smuovere questa stagnante situazione, causata evidentemente da ragioni di mero calcolo politico l'Associazione Coscioni ha organizzato un social e mail bombing, attivato a questo link: https://www.eutanasialegale.it/contatta-capigruppo-della-camera/. In questo modo si vogliono sollecitare gli 8 deputati che potrebbero avviare il dibattito sulla legge. Per questo i cittadini sensibilizzati sul tema e favorevoli alla legge potranno contattare direttamente i presidenti dei gruppi parlamentari alla Camera, per concretizzare quanto richiesto anche dalla Corte Costituzionale. Nello specifico si tratta di Maria Elena Boschi (Italia Viva), Davide Crippa (M5S), Graziano Delrio (PD), Federico Fornaro (LeU), Mariastella Gelmini (Forza Italia), Francesco Lollobrigida (FdI), Riccardo Molinari (Lega) e Manfred Schullian (Gruppo Misto). Nel sito dell'associazione si legge ancora: "Qui sotto trovi i loro nomi e i loro contatti. Scrivigli e chiedigli un impegno per inserire nel calendario dei lavori la discussione della proposta di legge popolare sulla legalizzazione dell’eutanasia. Se ti rispondono, segnalacelo all’email coordinamento@eutanasialegale.it"

"Mentre la Spagna fa enormi passi avanti sui diritti nel fine vita (Solamente 3 mesi dopo le elezioni di novembre 2019, il Congresso spagnolo ha approvato una settimana fa la legge che legalizza l'eutanasia, dopo due tentativi andati a vuoto nel 2018 e nel 2019) in Italia la proposta di legge di iniziativa popolare depositata nel settembre 2013 fatica persino ad essere discussa dai partiti quanto dai singoli parlamentari – ha piegato Marco Cappato, Tesoriere Associazione Luca Coscioni – I capi dei partiti italiani da oltre 2340 giorni impediscono il dibattito sulla proposta di legge di iniziativa popolare depositata con le firme di oltre 130mila cittadini italiani, nonostante la Costituzione preveda che ‘il popolo esercita l'iniziativa delle legge" (art.71’)".

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